Lettura
Iniziamo con questo lunedì, la lettura del Vangelo di Marco. Siamo al primo capitolo, ma la liturgia tralascia i primi 13 versetti che ci parlano di Giovanni Battista, del Battesimo di Gesù e delle tentazioni nel deserto, per immetterci nella “ferialità” dello stesso Signore. Inizia, infatti, la sua missione, che Marco sintetizza in un versetto (15). La prima cosa che fa, è quella di chiamare gli apostoli. Oggi ci ritroviamo con i suoi primi quattro discepoli, meditando con loro la misteriosa e affascinante realtà della chiamata, della forza trainante di quella semplice parola “seguimi”.
Meditazione
Gesù inizia la sua missione in Galilea e lì passa lungo il mare. Basta questo a fare di Gesù un profeta inconsueto. È la Giudea la regione importante per Israele; lì c’è Gerusalemme, il tempio, il centro della spiritualità degli Ebrei e sarebbe corretto pensare di trovare lì abili e fidati seguaci! Gesù non sceglie “l’ambiente ideale”: non c’è un luogo perfetto dove essere cristiani e fare i collaboratori, e un luogo profano, periferico. No! Gesù ci insegna che non ci sono confini per lui. Egli si spinge fino ai posti di lavoro (trova gente occupata nel suo mestiere di pescatore), e dell’umanità più ordinaria. Sceglie anzi una zona che pur nel suo fascino, è impregnata di odori, con trafficanti, e sicuramente prostitute! Inoltre è notte, perché Simone e Andrea stanno gettando le reti! Gesù davvero viene incontro all’uomo sempre e ovunque, chiamandolo al suo amore in ogni modo. È Lui che si scomoda per noi, che ci cerca anche in quegli ambienti che non odorano d’incenso, ma di pesce e salsedine. Lui non è Dio solo nelle nostre Chiese affrescate, ma anche nei nostri ambienti di lavoro, nei nostri condomini, nelle strade delle nostre città. E se chiama i suoi primi apostoli, tra i quali anche Pietro, è proprio perché sa che per essere suoi discepoli, apostoli della Parola – essere semplicemente persone che si fidano del suo amore – nessuno è più indicato di chi incarna il grido della realtà, di chi ha i piedi per terra! Lui l’ha fatto per primo, e lo chiede anche ai suoi, lo chiede a ciascuno di noi! Ce lo ricorda anche Papa Francesco, usando un’espressione colorita all’omelia della Messa crismale il 28 marzo 2013, parlando ai sacerdoti: «Questo vi chiedo: siate pastori con l’odore delle pecore».
Preghiera
Signore Gesù, possa benedire il tuo nome in ogni luogo e in ogni tempo. Possa riconoscere la tua voce e la freschezza del tuo passaggio, anche in quelle pieghe della mia giornata dove facilmente faccio prevalere il grigiore, la fatica, la tristezza, dove mi sembra impensabile trovarti, mentre Tu sei già lì, che mi cerchi. Amen.
Agire
Proprio mentre lavoro, o sto facendo la spesa, o sono sull’autobus, non mi vergognerò di fare il segno della croce e iniziare a pregare per le persone che mi stanno accanto in quel momento.
Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Roma, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it