Manif Pour Tous Italia: l'episcopato non è indifferente

Monsignor Luigi Negri, vescovo di Ferrara-Comacchio risponde alle critiche

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In relazione alla manifestazione di piazza “Manif pour tous Italia” programmata per sabato 11 gennaio a Roma e in particolare riguardo all’articolo pubblicato su Il Foglio di giovedì 9 gennaio a dal titolo: Laici e non in piazza contro la legge sull’omofobia. Vescovi non pervenuti a firma di Nicoletta Tiliacos, l’Arcivescovo di Ferrara – Comacchio, Mons. Luigi Negri precisa quanto segue:

In tempi non sospetti l’Arcivescovo ha pubblicato un corposo intervento sul quotidiano “Libero” (25 luglio 2013) in cui aveva chiarito, in maniera assolutamente oggettiva, le gravi ragioni che sostengono un giudizio negativo nei confronti della legge “contro l’omofobia”, allora conosciuta a grandissime linee, e ha messo in evidenza che si trattava innanzitutto di una discriminazione nei confronti di coloro che non aderiscono a una visione omosessuale dei rapporti e, soprattutto, che si stabiliva, o probabilmente che si sarebbe stabilito, una sorta di delitto d’opinione che non è mai segno di un’autentica democrazia. L’articolo ha ricevuto reazioni diverse, a seconda dei punti di vista, ma certamente ha significato la presenza della posizione di almeno un Vescovo su questa vicenda, che è grave per il presente e ancor più per il presente della nostra società.

A onor del vero anche un altro Vescovo italiano ha fatto un analogo intervento e soprattutto, nella prolusione dell’ultimo consiglio della CEI, il Presidente Cardinale Angelo Bagnasco è intervenuto in modo del tutto oggettivo. Quindi quello che nell’articolo de il Foglio viene evocato come il silenzio dei Pastori della Chiesa in Italia, non risulta essere del tutto oggettivo.

Peraltro l’Arcivescovo è profondamente convinto che manifestazioni di questo tipo siano l’espressione di una sana laicità, in cui il cittadino italiano esprime i valori che ritiene fondamentali per la propria coscienza e determinanti per la vita della società. Il battezzato ha ulteriormente conferme in questa posizione dal fatto di svolgere il proprio statuto battesimale di fronte a Dio e alla storia. Non occorre nessun mandato specifico per realizzare queste azioni, che sono tipicamente laicali, e crediamo che l’autorità ecclesiastica debba favorire tutte le prese di posizione nelle quali si esprime la libertà di coscienza e la necessità di intervento nelle vicende determinanti per la vita sociale. In questo senso l’Arcivescovo ritiene che i laici cattolici che parteciperanno in maniera positiva a questa manifestazione in difesa della libertà di coscienza e della democrazia del nostro paese, rispondano a quella immagine di laici vivi, attivi e intraprendenti di cui il Papa Benedetto XVI ha parlato alla fine della sua indimenticabile visita pastorale del 19 giugno 2011 alla diocesi di San Marino – Montefeltro.

Tali iniziative non si intraprendono né per mandato del Vescovo né contro il mandato del Vescovo, perché il mandato del Vescovo non arriva a determinare necessità di iniziative sociali, se non a partire dal richiamo a valori fondamentali che, non essendo negoziabili, da se stessi sostengono tutte le iniziative che debbono e possono essere prese.

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ZENIT Staff

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