Il messaggio pronunciato da Papa Francesco per la giornata mondiale della pace 2014, “Fraternità, fondamento e via della pace”, punta dritto alla coscienza di ciascuno. Alla base delle guerre e delle ingiustizie del mondo contemporaneo vi sono storie di egoismo quotidiano, piccoli e grandi tradimenti, ma tutti pur sempre drammatici, della comune vocazione alla fraternità tra tutti gli esseri umani.
Vi è dunque una fraternità da riscoprire e valorizzare in seno ad ogni famiglia e ad ogni comunità, in economia, in quegli angoli di città dove si consumano i drammi dell’emarginazione, della disoccupazione, della prostituzione, della violenza materiale e morale. Dalle tante storie quotidiane di un’umanità offesa e sofferente si eleva, inesorabile, una richiesta di pace. È una richiesta di pace che ci viene affidata con fiducia e speranza da papa Francesco. Egli ci invita ad un’inversione di tendenza, ci spinge ad assumere uno sguardo nuovo su noi stessi e sul mondo, ci fa scorgere il cammino da compiere, si offre di compierlo con noi.
L’Azione Cattolica Italiana, tenendo fede ad una consolidata tradizione di impegno per la promozione di una cultura di pace, ha scelto di mettersi in cammino con Francesco sulla via della pace. A partire dalla marcia della pace svoltasi lo scorso 31 dicembre a Campobasso, promossa insieme con Pax Christi, Caritas e Focsiv, e per tutto il mese di gennaio, si registrano numerose, su tutto il territorio nazionale, le occasioni di approfondimento, preghiera e testimonianza, oltre alle tante iniziative di solidarietà promosse dall’Azione Cattolica dei Ragazzi (Acr) e dall’intera associazione a favore dei bambini di Haiti.
Un “cammino” che l’Azione Cattolica, insieme con l’Istituto di diritto internazionale della pace “Giuseppe Toniolo”, compirà in prima persona, attraverso tre tappe principali da Nord a Sud della penisola, quasi a stringere in un unico grande abbraccio il Paese intorno al tema della pace. Se «il servizio è l’anima di quella fraternità che edifica la pace», come ricorda Papa Francesco, l’Ac, anche in occasione di questo Mese della Pace 2014, desidera rimarcare il proprio stile di servizio, facendosi incontro alle persone e abitando i territori e le parrocchie con spirito fraterno. Tre tappe che raccontano, in modo diverso, tre capisaldi dell’impegno associativo sui temi della pace: lo studio e l’approfondimento culturale quale contributo per l’elaborazione di una vera e propria pedagogia della pace; l’impegno concreto per le vie del mondo e al fianco degli ultimi attraverso un esercizio responsabile della cittadinanza e la passione per il bene comune; la festa dell’incontro e la gioia dello stare insieme per rafforzare i legami tra generazioni diverse e all’interno della società e della comunità ecclesiale.
Si comincerà a Roma, il 12 gennaio, con un Convegno pubblico sul tema del messaggio pontificio per la giornata mondiale della pace 2014, “Fraternità, fondamento e via della pace” organizzato in collaborazione con l’Associazione diocesana presso la Parrocchia di S. Maria delle Grazie al Trionfale. Ad introdurre i lavori saràUgo De Siervo, presidente del Consiglio Scientifico dell’Istituto Giuseppe Toniolo e presidente emerito della Corte Costituzionale. Seguiranno gli interventi di mons. Paolo Selvadagi, vescovo ausiliare di Roma e di Paolo Beccegato, responsabile dell’Area Internazionale di Caritas Italiana.
La seconda tappa è prevista per la mattinata di sabato 25 gennaio 2014 a Porto Empedocle, approdo e snodo commerciale della città di Agrigento, dove, all’interno di una nave attraccata nel porto cittadino, si svolgerà una tavola rotonda con convivio sul seguente tema: “Mediterraneo, luogo d’incontro tra popoli fratelli. La convivialità delle differenze”. L’iniziativa è rivolta ai responsabili delle istituzioni civili ed ecclesiali del territorio della provincia di Agrigento. Sono stati invitati a partecipare il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge, il sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto, il neo prefetto di Agrigento Nicola Diomede, il presidente del Tribunale Luigi D’Angelo e l’arcivescovo di Agrigento mons. Francesco Montenegro, presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni (CEMI) e della Fondazione Migrantes. I lavori saranno moderati dal giornalista Rai Enzo Romeo.
Il luogo dell’incontro agrigentino e la particolare ambientazione prescelta, una nave affacciata sul Mediterraneo, sono carichi di valenza semantica e, al contempo, raccontano lo stile di vicinanza, concretezza e profezia con cui l’Azione Cattolica intende affrontare le questioni che si agitano nel Mediterraneo. Oltre il tempo delle emergenzee in continuità con un impegno costante accanto alla popolazione di Lampedusa e alle associazioni locali. Dalle rive di questo mare antico, in cui si materializzano le rotte della speranza di persone e di interi popoli in movimento alla ricerca di futuro, la presidenza nazionale Ac e l’Istituto Giuseppe Toniolo, insieme con l’associazione diocesana di Ac, si propongono di contribuire a produrre una risposta culturale e politica ai processi di trasformazione in atto, che abbia alla radice i valori dell’incontro, del dialogo, della giustizia come opzioni per gestire il volto multiculturale e multireligioso del Paese. Obiettivo ultimo è quello di sensibilizzare la comunità civile alla necessità che la fraternità, a cui ha esortato papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2014, si concretizzi in una sostenibile ed efficace inclusione sociale, attraverso un processo d’integrazione fondato sulla convivialità delle differenze.
L’ultima tappa di questo cammino sulla via della pace sarà il 31 gennaio a Vittorio Veneto, dove verrà animata la Festa-testimonianza dal titolo “Orchestrando la pace”, con musica, ospiti ed esperienze di pace che coinvolgeranno la comunità cittadina ed alcuni giovani provenienti dall’intero territorio nazionale intorno al tema della fraternità e alla gioia che discende dal servizio e dalla condivisione.
Una tappa conclusiva che, in realtà, apre ad un cammino più grande. La diocesi di Vittorio Veneto, infatti, ha recentemente valorizzato la propria tradizione di santità, attraverso le figure di santi e beati figli di quella terra e, tra essi, il beato Giuseppe Toniolo, testimone esemplare di impegno per il bene comune e la pace tra i popoli. Da Vittorio Veneto allora, sulle orme di Giuseppe Toniolo, l’Azione Cattolica intende testimoniare con gioia il proprio impegno per la realizzazione di quella vocazione individuale e comunitaria alla santità che appartiene a tutti.
Attraverso il messaggio pontificio per la Giornata Mondiale della Pace 2014, dunque, continua il viaggio dell’Azione Cattolica tra la gente e nel Paese, nel segno di quella fraternità che non ci stancheremo mai di “scoprire, amare, sperimentare, annunciare e testimoniare”.