La Chiesa, l’arte e le immagini sacre. Un rapporto affascinante quanto complesso, non privo di tensioni e contraddizioni, che sarà approfondito dalla Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa della Pontificia Università Gregoriana durante il prossimo convegno del 2-3 dicembre 2013. L’occasione è offerta dai 450 anni dalla chiusura del Concilio di Trento, che nel corso della sua ultima sessione (2-3 dicembre 1563) promulgò il Decreto sulle “sacre immagini”, riaffermandone innanzitutto il significato teologico, poi la sua importanza come memoria storica e la sua utilità per l’istruzione cristiana. Troppo spesso, tuttavia, si ricorda questo Decreto solo per infauste applicazioni come i “braghettoni” per coprire i nudi dell’Ultimo Giudizio di Michelangelo nella Cappella Sistina, misconoscendone l’aspetto propriamente affermativo. Su quanta ripercussione il Decreto può aver avuto sullo sviluppo dell’arte a soggetto cristiano, sia negli anni del Concilio e in quelli successivi (manierismo) o fino al secolo dopo (barocco), si è discusso con posizioni spesso contrastanti, aprendo e approfondendo interrogativi e riflessioni utili per migliorare la conoscenza dell’arte, della storia, della teologia, ma anche della vita religiosa in tutti i suoi aspetti.
«Il dibattito sull’immagine sacra e la sua applicazione nell’arte – chiarisce la Prof.ssa Lydia Salviucci Insolera – va inteso come un rapporto complesso e dinamico, di equilibri a volte riusciti e a volte no tra esigenze molto diverse. Vi sono quelle del committente, molte volte laico, che può fornire indicazioni iconografiche e anche tecniche. Poi quelle della chiesa – da riferirsi spesso a vari ordini religiosi con altrettante esigenze, luogo che comunque deve rimanere custode dell’ortodossia teologica in un’epoca di violente divisioni. Parallelamente quelle dell’artista, tra ambizioni e affermazione del proprio ruolo sociale. Tensioni e disequilibri sono inevitabili».
Il convegno si svilupperà pertanto su un doppio binario: da un lato il significato teologico dell’immagine sacra, la cui origine proviene dall’Oriente con l’icona, dall’altro l’ambito più propriamente storiografico e artistico. Tra i relatori si segnalano riconosciute autorità quali il famoso teologo dell’immagine, il domenicano François Boesflug (Université de Strasbourg) e il Prof. Paolo Prodi (Università di Bologna), noto per i suoi studi capitali sul significato dell’arte figurativa all’interno della Riforma cattolica.
Particolare rilievo rivestirà, in questo contesto, la presentazione di alcuni documenti inediti del secondo Preposito generale della Compagnia di Gesù, P. Diego Laínez, il quale, invitato a partecipare al Concilio di Trento come teologo, approfondì lo studio delle fonti cristiane a supporto di quella “teologia delle immagini” che poi confluì nel Decreto. «Si tratta di una trentina di fogli – spiega la Prof.ssa Salviucci, autrice della ricerca – nei quali si elabora il complesso pensiero dei primi gesuiti riguardo l’immagine sacra, in stretta relazione con quanto lo stesso S. Ignazio aveva compreso riguardo gli aspetti contemplativi all’interno degli stessi Esercizi Spirituali».
Il Programma del convegno: http://www.unigre.it/eventi/decretoimmagini/index.php
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.