Quando mi è stato chiesto di passare da Bolzano a Catania, mille e trecento no risuonavano in me. Nulla mi attirava su quella strada; troppe montagne lungo il tragitto, troppe difficoltà per me insormontabili.
La logica era dire semplicemente il mio no. Ma quel no mi appariva assurdo… per me, per la mia vocazione, per la scelta che ho fatto. Ormai non sono più mio, sono di Dio.
Troppe persone mi tenevano stretto, troppi parenti e amici frenavano il mio passo…e, senza saperlo, mi tendevano agguati.
Per sfuggire questi lacci, saltai in Dio e con Dio ho potuto saltare tutto e… “sorvolare”. Tentavo di spiegare e rendere comprensibile agli amici il salto nella “volontà di Dio”. Ma suscitavo le più aspre reazioni: “tu sei matto; ti hanno lavato il cervello; i tuoi superiori… ; non andiamo più in chiesa”.
Il percorso via terra mi appariva lungo e interminabile… Per snellire il mio “sì”, al treno ho preferito l’aereo. Non volevo strisciare nel rispondere al volere di Dio; ma volevo volare, sorvolando l’umano.
Un’ora e mezzo di volo mi ha aiutato a liberami da tutto e da tutti, cioè da me stesso. Questa è libertà. Questo è il volo che mi porta non tanto da un posto all’altro della terra, ma dalla terra al cielo. Dal cielo piove solo Dio. Ed è ciò che mi fa essere quel Gesù che è tutto, è di tutti, è per tutti.
Ho capito meglio allora perché i voti di chi si consacra a Dio si chiamano opportunamente “voli”.
Ciao da p. Andrea
Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.