Lettura
In questa ultima domenica dell’anno liturgico si chiude anche l’Anno della Fede (11 ottobre 2012 - 24 novembre 2013), indetto da Papa Benedetto XVI; una domenica veramente speciale, che nelle letture bibliche ci aiuta a comprendere il significato della regalità universale di Nostro Signore Gesù Cristo. La fede del popolo di Israele aveva già intuito che Dio non poteva che essere “il Dio degli dèi e il Signore dei Signori”, una regalità però ricca di amore e di misericordia. Nel suo figlio Gesù, quella regalità diventa visibile ed eloquente, su quel “trono” speciale rappresentato dalla croce, da cui si sprigionano parole di perdono che sveleranno pienamente, nel bellissimo inno paolino, Cristo quale centro della storia, Capo del Corpo-Chiesa, “primo” su tutte le cose.
Meditazione
La tenerezza di Dio, che conduce il suo popolo come un pastore il suo gregge, ci affascina. Lo splendore di Gesù Cristo, il Pantocràtor (il “dominatore di tutte le cose”), che i grandi mosaici di Cefalù o di Ravenna collocano al centro della storia della salvezza, riempie di stupore il nostro sguardo. Ma il dialogo tra Gesù, morente in croce, e il “buon” ladrone ci commuove. Gesù non replica alla derisione della folla e all’insulto del malfattore, ma risponde alla domanda di perdono e alla richiesta dell’altro malfattore, assicurandolo che quel giorno stesso lo avrebbe portato con sé nel paradiso. Siamo di fronte ad una duplice professione di fede: nella prima, il riconoscimento da parte del buon ladrone che Gesù Cristo è veramente re, ma non di questo mondo, nella seconda, la certezza che, in Gesù, Dio-Padre non si dimentica mai dei suoi figli. Anche il centurione romano professa la sua fede in Gesù, Figlio di Dio, quando lo vede morire così, con le parole di amorevole comprensione sulle labbra perché ancora una volta, purtroppo, la creatura umana non sa quello che fa rifiutando l’amore di Dio. La fede in Gesù Cristo, nostro re e nostro salvatore, ci renda innanzitutto docili alla sua Parola e ci spinga sempre di più a fidarci di Lui e ad affidarci a Lui, Buon Pastore. Accresca in noi il rendimento di grazie per la libertà che la sua morte in croce ci ha restituito e faccia di noi, suoi discepoli, annunciatori e costruttori del regno di Dio nell’attesa del suo compimento “in cieli nuovi e terra nuova”.
Preghiera
Signore Gesù, re dell’universo, compi per noi, per la tua Chiesa e per il mondo intero l’invocazione che tu stesso hai posto sulle nostre labbra, affinché “venga il tuo regno” e trasformi la storia dell’umanità in evento di grazia, di servizio e di perdono.
Agire
Fa’ fruttificare il dono battesimale della regalità, metti al primo posto nella tua vita la ricerca del Regno di Dio, ama e perdona.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo eletto di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it