Lo ha detto stamane il cardinale Carlo Caffarra, nel corso dell’omelia della messa per la ricorrenza della Virgo fidelis, patrona dell’arma dei Carabinieri.
Parlando a Bologna presso il Comando Regionale dei Carabinieri, l’Arcivescovo di Bologna, ha ricordato che l’aver posto l’Arma dei Carabinieri sotto la protezione della Virgo fidelis riveste un significato molto profondo, che implica fedeltà e promessa.
Il porporato ha precisato che la fedeltà è la caratteristica fondamentale dell’Arma dei Carabinieri e la promessa, “ha assunto – nel vostro caso – il carattere sacro del giuramento”.
Secondo l’Arcivescovo, il modo di stare nella comunità di persone dei Carabinieri è ancorato ad un atto spirituale in cui la promessa è inscindibilmente connessa alla fedeltà.
E questo caratterizza la moralità del corpo e spiega l’atteggiamento di fiducia e di stima dei cittadini nei confronti dell’Arma.
A questo punto il cardinale Caffarra ha sostenuto che lo Stato “ha i giorni contati” se fra i cittadini e lo Stato viene meno questo legame morale basilare, quando cioè “la parola diventa un surrogato della verità e l’agire un surrogato del bene”.
“Lo Stato basato sull’assicurazione data ai singoli di poter accontentare le loro preferenze – ha continuato – sottomette la giustizia agli interessi”.
“E quando uno Stato di tal fatta entra nell’economia così come nella vita matrimoniale e famigliare – ha ribadito – non può che compiere devastazioni”.
“È ciò che sta accadendo nel campo del matrimonio, della paternità e della maternità” ed ha aggiunto “stiamo costruendo una torre di Babele, che alla fine rovinerà su noi tutti, in primo luogo sui più deboli, i bambini… affidati al genitore 1 e al genitore 2, affidati a una genitorialità artificialmente costruita”.
Il cardinale Caffarra ha concluso ricordando che Maria “Virgo fidelis” è rimasta fedele al compimento della volontà di Dio, perché “alla felicità dell’uomo non è essenziale ricevere gloria dagli uomini, ma da Dio”.