L’iniziativa dei cittadini europei “Uno di Noi” chiedeva alle istituzioni Europee, Commissione e Parlamento, di riconoscere la vita fin dal concepimento, non utilizzare fondi europei per sostenere le associazioni che promuovono l’aborto in Europa e nel mondo e, allo stesso modo, non utilizzare il denaro dei cittadini europei per finanziare ricerche mediche che violano la dignità della vita nascente.
Le istituzioni europee riconoscono le legittimità delle richieste solo se almeno un milione di cittadini di almeno sette paesi dell’Unione le sottoscrivono
In un anno i movimenti per la vita europei hanno raccolto più di un milione e 800 firme nei 28 paesi dell’Unione e 20 paesi hanno superato la quota richiesta dalla Commissione.
Nei giorni 15, 16 e 17 novembre i delegati dei movimenti di ogni Paese che ha contribuito a questo incredibile risultato, si sono riuniti a Cracovia per fare il punto sui risultati dell’iniziativa e per riflettere su come dare una forma di rappresentanza ai cittadini europei che hanno sottoscritto “Uno di Noi”.
Un grande successo, che ha stupito gli stessi organizzatori. Molti all’inizio erano scettici e temevano di non riuscire.
Gregor Puppinck, Presidente del comitato “Uno di Noi” ha detto che “quello che siamo riusciti a raggiungere è un miracolo”.
“La consegna delle firma raccolte – ha spiegato Puppinck – non è la fine di un cammino ma l’inizio di un processo per far sì che la voce di coloro che difendono la vita e la famiglia sia sempre presente “forte e chiara” nelle istituzioni europee”.
Puppinck ha sottolineato che è la prima volta nella storia che i movimenti per la vita europei si riuniscono insieme in un congresso ed ha rilevato la mobilitazione dei cristiani tutti, non solo cattolici ma luterani, evangelici e ortodossi.
“Possiamo raggiungere – ha concluso – un successo legislativo, possiamo modificare la legge. Abbiamo delle aspettative nei confronti di Commissione e Parlamento e pensiamo che la nuova composizione del Parlamento Europeo sarà più favorevole alle nostre iniziative”.
Maria del Pino Ana Garcia Barrera, coordinatrice esecutiva di “Uno di Noi” ha detto entusiasticamente: “Con un milione e ottocentomila firme, siamo la prima iniziativa dei cittadini europei che ha raccolto un così alto numero di firme in così tanti Paesi”.
“È una vittoria degli europei che difendono i diritti umani e principalmente il diritto alla vita”.
“Il successo di “Uno di Noi” – ha concluso Ana – è un esempio della cultura della vita che unisce i popoli e le Nazioni”.