La figura e l'impegno dei laici secondo il cardinale Scola

Nella seconda giornata della sua visita a Mosca, l’arcivescovo di Milano ha incontrato il patriarca ortodosso russo Kirill

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Ha parlato di secolarizzazione e della figura del laico, il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, nel secondo giorno della sua visita in Russia. In un incontro pastorale a Mosca, il porporato – riferisce l’agenzia Sir – ha affermato che “l’indole secolare non può essere pensata a tavolino, ma essendo sempre storicamente determinata, deve essere guadagnata in ogni tempo”.

“Parlare di indole secolare – ha spiegato – significa parlare della missione della Chiesa e, quindi, dei fedeli laici, come intrinsecamente segnata dalla storia. La domanda circa l’identità del fedele laico diventa pertanto essenzialmente pratica”. Bisogna allora “individuare come oggi l’indole secolare della Chiesa e, quindi, dei laici debba venir declinata”. E’ necessario, quindi, “identificare i tratti essenziali della missione ecclesiale dei fedeli laici all’inizio del terzo millennio cristiano”. 

In tal senso, ha sottolineato l’arcivecovo di Milano, “diventa decisiva la questione della vocazione-missione dei fedeli laici in Russia”. Perché, ha spiegato, “i laici sono chiamati a testimoniare nel mondo la bellezza della loro fede”.

“Questa testimonianza integrale – ha soggiunto – sempre storicamente situata, che valorizza carismi e ministeri, è anche, in forza dell’indole secolare, il dono più grande che possiamo fare ai nostri fratelli, in vista dell’edificazione della vita buona personale e sociale e del buon governo”.

Come informa sempre il Sir, il cardinale Scola ha incontrato oggi a Mosca il patriarca ortodosso russo Kirill, con il quale – ha dichiarato lo stesso porporato nell’incontro con i giornalisti – ha discusso su temi come: “la vita degli ortodossi nella diocesi di Milano, il lavoro comune nel dialogo con l’islam” e la tutela delle comunità cristiane in Medio Oriente.

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ZENIT Staff

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