Dal 19 al 22 settembre ha avuto luogo a Varsavia il Secondo Congresso Nazionale della Nuova Evangelizzazione, durante il quale sono state presentate le ultime metodologie pastorali per l’evangelizzazione.
Quasi 800 persone provenienti da tutta la Polonia, Italia, Francia e Stati Uniti, si sono incontrate presso la parrocchia di Ursynów, per una condivisione di esperienze spirituali e pastorali e per discutere su come “svegliare il gigante” – ovvero il laicato – e coinvolgere i laici nella proclamazione del Vangelo.
Come riferisce la KAI (Agenzia Cattolica delle Informazioni in Polonia), il vescovo Grzegorz Ryś, Presidente del Gruppo per la Nuova Evangelizzazione presso la Conferenza Episcopale Polacca, ricordando l’esortazione Evangelii Nuntiandi di Papa Paolo VI, ha affermato che “l’evangelizzazione richiede due cose importanti: il dono e la povertà ”. Questo è sufficiente. “Trasmettere la fede si realizza sempre come atto di elemosina”.
Il vescovo di Koszalin, Kolobrzeg Edward Dajczak, ha sottolineato durante la messa che “oltre all’evangelizzazione il ruolo sostanziale della parrocchia è quello di essere una famiglia affidataria, luogo in cui i bambini imparano ad amare Gesù. Ogni casa familiare ha un urgente bisogno di calore. È necessario concepire la parrocchia come una comunità”.
Infatti “le nostre parrocchie nascondono un enorme potenziale, sono chiamate alla trasmissione della fede e a vivere ognuna come la prima parrocchia nella storia della Chiesa nell’incontro personale con Cristo risorto, attraverso l’adorazione, la costruzione di piccole comunità, l’esempio dei discepoli”.
Durante il congresso il Vescovo della Diocesi di Brooklyn, Nicola Di Marzio, ha precisato che “nuova evangelizzazione significa che per nuovi tempi bisogna trovare nuovi modi di evangelizzare”. Ogni battezzato è chiamato a condividere la propria fede e a cooperare con Cristo, che è il primo evangelizzatore. Storicamente l’evangelizzazione apparteneva agli ordini religiosi e ai sacerdoti, ma oggi tutti sono chiamati a questa opera: “È necessario che i laici collaborino con i sacerdoti”, ha dichiarato monsignor Di Marzio, che a questo proposito ha messo in rilievo l’importanza delle famiglie: “La famiglia è la Chiesa domestica, il centro più efficace e migliore per la trasmissione della fede; la famiglia è il fondamento della parrocchia e della Chiesa”.
Durante i laboratori e i seminari pastorali che hanno coinvolto numerose comunità, sono stati presentati il corso “Alpha” e la Scuola della Nuova Evangelizzazione insieme alle esperienze dei movimenti Chemin Neuf, l’Emmanuele, Cammino Neocatecumenale, Focolari, Luce e Vita e Uomini di San Giuseppe.
A conclusione delle tre giornate, centinaia di persone hanno infine preso parte alla “Gioiosa Marcia per Gesù” scendendo nelle strade della città.