Gesù affascina perché la sua vita è a 360°. L’uomo, in genere, stretto dalla paura e costretto dal limite, non affronta tutti gli aspetti del vivere. A volte per la paura esclude l’amore. Altre volte, si illude di poter escludere il dolore. Altre ancora, tenta invano di reprimere l’idea della morte…
Il risultato di queste manovre è uno: l’ansia e l’angoscia esistenziale che producono l’opposto dell’effetto desiderato. Chi ha troppa paura della morte, infatti, non si gode la vita (e muore ogni giorno); chi ha troppa paura della sofferenza, non si apre neppure alla gioia dell’amore (e soffre la solitudine e la chiusura).
Il troppo è sempre troppo. Gesù, da «vero uomo», è un maestro saggio che ci insegna con la vita e con la parola come «avere la vita e averla in abbondanza», illuminando il vivere e il morire, il soffrire e l’amare.
Da qui la proposta di un ritiro spirituale per immergersi nella visuale di Gesù, per guardare le sfumature cardinali del vivere con i suoi occhi e alla luce del suo insegnamento. Il ritiro si terrà il weekend del 12-13 ottobre a Civita Castellana presso il Monastero delle Clarisse di Civita Castellana.
Il ritiro è stato intitolato «Ritiro di amicizia e formazione» perché siamo convinti che la fede è un grande dono gratuito di Dio che richiede dall’uomo l’impegno della formazione e del cammino impegnato. Ma richiede anche la compagnia della Chiesa, di amici che camminano sulle vie del Signore. A ragione Papa Francesco ha scritto al direttore di Repubblica, il sig. Eugenio Scalfari, confessando: «Senza la Chiesa – mi creda – non avrei potuto incontrare Gesù». La Chiesa è lo spazio dove si può vivere il sacramento dell’amicizia che Simone Weil descrive come un amore puro, personale e umano, che «racchiude un presentimento e un riflesso dell’amore divino».
È possibile conoscere altri dettagli sul ritiro su questo link: Programma ritiro.
Inoltre, è possibile contattare gli organizzatori del ritiro seguendo su questo link: Prenotazioni ed info.