La vera sapienza

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Lettura

Questo passo evangelico esalta la figura di Giovanni Battista, associandola a quella di Gesù, di fronte alla generazione contemporanea che rifiuta entrambi. Ciò che viene disatteso o snobbato non è, propriamente, la via ascetica del Battista o la via “festosa” di Gesù ma, fondamentalmente, l’intero progetto di Dio. Questo rifiuto, però, non impedirà al piano di Dio di compiersi. 

Meditazione

Dopo aver rivelato se stesso come “Colui che viene”, Gesù spiega alla folla il ruolo del precursore nel disegno di Dio: egli è più che un profeta, è il profeta ultimo annunciato da Malachìa. Egli conclude il tempo della promessa e sta sulla soglia del compimento: accettare o rifiutare il suo messaggio di conversione, per tutti gli uomini di tutti i tempi, significa inserirsi o meno nell’atto ultimo della storia di fede, nella promessa che inizia con Abramo e si conclude con il Battista, e con cui finisce il tempo dell’attesa, che trova il suo compimento nella storia di Gesù. Qui Gesù si lamenta della sua generazione, che non accetta il “gioco” di Dio. Gli stessi che rifiutano l’invito alla conversione di Giovanni Battista, perché si ritengono giusti, non accettano neanche l’invito al banchetto nuziale della sapienza, imbandito da Gesù, perché si ritengono autosufficienti. Questa generazione è, per definizione, adultera e peccatrice: adultera perché non conosce Dio, suo sposo, e peccatrice perché incapace di osservare il primo comandamento. Sua caratteristica è la sordità, la durezza del cuore e del collo: non ascolta la parola del Signore, non si apre ad accogliere il suo dono ed è superba. Questi sono i farisei e i dottori della legge; i pubblicani e i peccatori, invece, riconoscono il bisogno del perdono e, quindi, accettano l’invito a convertirsi, diventando figli della sapienza e amici dello sposo. 

Preghiera

Signore, donaci di riconoscere nei testimoni dei nostri giorni le tracce della tua presenza fra noi. Fa’ che, ascoltando la tua parola e fondando la nostra vita sulla tua roccia, possiamo sostenere l’assalto e il peso dell’incredulità e dell’indifferenza e diventare strumenti docili ed efficaci del tuo progetto d’amore per la salvezza di tutti gli uomini. 

Agire

Troverò un momento per ascoltare la parola che il Signore, oggi, vuole rivolgermi. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Emidio Cipollone, arcivescovo di Lanciano-Ortona, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione