Nuova Rubrica di ZENIT: "Pillole per la cura dell'anima"

I libretti di Padre Andrea Panont in farmacia, nello scaffale degli antidepressivi

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Padre Andrea Panont ocd è nato ad Eraclea Mare, il 1° novembre 1937. A 21 anni, con la Professione Solenne, è entrato nell’Ordine dei Carmelitani Scalzi.

Ha completato gli studi filosofici e teologici e a 24 anni è stato ordinato sacerdote.
Dopo varie ed intense attività pastorali si è specializzato in teologia spirituale nella Pontificia Facoltà Teologica Teresianum a Roma.

Svolge un intenso lavoro nella Pastorale privilegiando i ragazzi, i giovani e gli esercizi spirituali. 

Attraverso la rubrica radiofonica “Ascolta si fa sera” e tramite i suoi numerosi libretti, dove raccoglie pillole di saggezza e di spiritualità, il suo modo di riflettere sul Vangelo suscita entusiasmo e speranza.

Alcuni libretti di Padre Andrea Panont ocd sono stati esposti in una farmacia italiana ed allineati tra gli antidepressivi. Non si tratta di uno scherzo.

Un cliente della farmacia ha raccontato : “Sono caduto in una profonda depressione e subito per lunghi mesi mi sono messo in cura, perdendo il lavoro e le amicizie nella notte buia della malattia”. 

“Da tempo – ha continuato – avevo tra mano vari libretti di Padre Andrea, ma ero tanto preso dal lavoro da non concedermi il tempo di sfogliarli. La grave malattia che mi ha tolto il lavoro, mi ha ora donato il tempo per leggerli, per gustarne e goderne le vitamine che sono autentiche bombe per la salute: la fiducia nel Papà che stravede per te, e la serenità che iniettano con la consapevolezza di essere da Lui amato immensamente e sempre festosamente perdonato”. 

Una professoressa di Palermo gli ha telefonato e gli ha raccontato “avevo perso la fiducia nella vita, ma da quando ho i suoi libretti tra le mani, ho ricominciato a sperare”.

Dopo averlo incontrato, ZENIT ha deciso di mettere a disposizione dei lettori le pillole per la cura dell’anima di Padre Andrea,

Cominciamo questa settimana con la riflessione titolata “Mettetegli l’anello al dito”

E’ interessante il gesto di mettere l’anello al dito al prossimo. Io non ho mai avuto la vocazione, ne mai sono stato invitato a farlo. Mi spiego: non ho mai messo l’anello al dito d’una donna. Non ho preso moglie, nè mi sono sposato.

Eppure il vangelo me lo “comanda”: metti l’anello al dito di chi ti vive accanto.

Questo invito gioiosamente pressante lo ricevono i servi del papà “prodigo”. Esagerato come sempre, scandaloso nel suo modo di perdonare, immenso nella gioia di riabbracciare il “disgraziato”, Dio fa un gesto di chi si sposa, infila l’anello al dito del più grande traditore della storia che ha l’enorme fortuna di essere suo figlio.

E’ la festa di nozze fra la misericordia e la miseria. “Io prendo te – dice la misericordia alla miseria – ti prego lasciati sposare, sono nata per te, vivo per te, mi nutro di te”. La fiamma dell’amore infinito si nutre del tuo carbone nero, la vita del papà si esprime nella gioia di chi con un abbraccio dona la vita al figlio morto.

La festa del matrimonio fra cielo e terra rimbalza fra l’anima e Dio ogni volta che tu ed io ci lasciamo perdonare.

Il più grande delitto non è il tradimento quotidiano, ma il non credere all’amore, il non abbandonarsi all’immensità del mare che sempre supera le dimensioni del pesce. L’offesa che apre l’inferno è il non fidarsidell’Amore misericordioso che sempre sovrabbonda sulla grande miseria dell’umanità.

Così amato e perdonato da Dio capisco perché mettere l’anello al dito di ogni mio fratello.

Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

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ZENIT Staff

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