“Sarebbe un grande errore relegare la famiglia alla sfera del privato”. Con queste parole Mons. Domenico Pompili, sottosegretario della CEI e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, ha voluto accogliere i giornalisti e gli operatori dei media che si sono riuniti per la Conferenza stampa di introduzione alla 47° Settimana sociale di Torino (12-15 settembre), nella tarda mattinata di oggi.
L’appuntamento torinese, al quale nel lontano 1907 aveva partecipato il beato Giuseppe Toniolo (Treviso, 7 marzo 1845 – Pisa, 7 ottobre 1918), in qualità di sociologo ed economista, “si snoda attraverso tre temi principali: ascoltare i cambiamenti in atto, confrontarsi e proporre delle possibili soluzione ai problemi delle famiglie – ha spiegato Mons.Pompili –. È un esercizio ispirato dalla dottrina sociale della Chiesa, che chiama in causa la responsabilità di ognuno, dei pastori, innanzitutto, con la competenza dei laici e delle donne, riuniti per il raggiungimento di uno scopo comune”.
La parola è passata poi a mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha spiegato come la città e la diocesi si siano preparati all’evento.
“Si tratta di un momento atteso dalla nostra diocesi, ma anche dall’opinione pubblica – ha commentato Mons. Nosiglia -. All’inizio del cammino di preparazione si erano posti due obiettivi principali: rendere l’appuntamento pubblico e poter presentare le richieste della nostra comunità a partire dalla storia di Torino, dalla Sindone e dall’esperienza dei santi sociali, come testimonianze attive, vissute nella gratuità”.
“La Settimana è anche un’occasione di dialogo per i delegati delle diocesi e delle famiglie – ha sottolineato l’arcivescovo di Torino -. Queste ultime sono le vere protagoniste e vanno capite, comprese, come parte di una comunità e di una società. Solo grazie ad un confronto ed ad un clima di dialogo e di rispetto possono nascere proposte costruttive”.
Mons. Nosiglia ha poi suggerito una forte collaborazione con il mondo politico. “È il momento di costruire una politica che riconosca la centralità della famiglia, per restituire innanzitutto stabilità, sul piano culturale ed economico. È fondamentale sostenere, poi, la funzione educativa, promuovere la maternità e la gestione dei figli, incentivare il reddito familiare. Insieme ai problemi che assillano la famiglia oggi ci sono anche molti segnali positivi e mi auguro che ogni famiglia, più o meno benestante, sia ricca di umanità e di impegno profondo. È necessario creare un nuovo patto sociale “per” la famiglia e “con” la famiglia. Il teatro di questo confronto, in questa occasione, è la Città di Torino, la cui storia è sempre stata caratterizzata dal dialogo tra il mondo cattolico e laico”.
“Iniziative del genere tendono a sottolineare che è possibile avere speranza di fronte a tante voci di scoraggiamento – ha dichiarato Mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali -. Il nostro parlare di famiglia non deve essere un guardare al passato. La settimana sociale deve essere un invito, per ognuno di noi, ad essere più vicini alle situazioni di sofferenza delle famiglie che ci circondano. Essere vicini significa capire, vuol dire accompagnare, rendere percepibile la vicinanza dell’amore di Dio”.
Dopo l’intervento di Suor Alessandra Smerilli, Segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali, che ha illustrato il programma dei prossimi giorni, Luca Diotallevi, Vice Presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali, ha concluso l’incontro ricordando: “La famiglia è sempre più un argomento esplosivo per l’Italia e per l’Europa continentale. Il rapporto tra uomini e pastori deve essere rivisto alla luce del Vangelo, come ci suggerisce il Santo Padre”.
Tra gli illustri ospiti attesi, c’è la sottolineare la presenza, venerdì mattina, del Presidente del Consiglio, Enrico Letta.