Fondati e fermi nella fede

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Il mondo, ricreato dalle sei opere di Gesù, trova ora il suo compimento nel sabato. L’uomo, rinato nel battesimo, vive una vita qualitativamente diversa, che si esprime nel “mangiare e bere” al banchetto nuziale quel cibo che fa l’uomo nuovo. Nella commensalità con Gesù, lo Sposo, il credente entra nel sabato e in esso vive della pienezza del dono di Dio.

Meditazione

Il centro del brano è: “Il Figlio dell’uomo è signore del sabato”. Gesù introduce l’uomo nel banchetto messianico, gli dà il nutrimento sabbatico dell’eucaristia e lo trasferisce nella pienezza di gloria e di vita di Dio stesso. Davide, figura di Cristo, prende i pani, ne mangia e ne dà a coloro che sono con lui (è chiara l’allusione all’ultima cena). Il Signore accoglie l’uomo nel suo sabato, vive con lui e gli dà se stesso. Questo brano parla del compimento inaudito del sabato, di Dio stesso che è il sabato irraggiungibile: mentre la Legge ne suscita l’appetito ma lascia digiuni, Gesù, il signore del sabato, dando se stesso, dà all’uomo di vivere di esso. Noi viviamo di Cristo, Figlio di Dio, nostro pane di vita! La libertà dalla Legge che ne consegue non è la sua abolizione, bensì il suo compimento: se prima la Legge indicava la strada verso Dio, ora l’uomo vive di Dio stesso e per Dio, e sul suo volto brilla la gloria del sabato. Apri la tua mano, o uomo, e Dio la riempirà di sé! Rimanere “fondati e fermi nella fede” significa mettere i piedi sulle orme di Gesù per essere come Gesù e, quindi, essere riconciliati con se stessi, con gli altri, con Dio, e sperimentare la libertà dei figli di Dio, che si manifesta nel non essere schiavi degli imperativi del nostro egoismo e nel vivere la vita nello Spirito, nella misericordia, bontà, mansuetudine e pazienza, cose contro le quali non c’è Legge.

Preghiera

Padre santo, ti chiediamo oggi il dono dello Spirito perché, come fuoco, ci plasmi ad immagine del tuo figlio Gesù che ci ha aperto, una volta per tutte, la via per entrare nel tuo riposo. Fa’ che non la chiudiamo di nuovo, ricadendo nelle opere cattive di un tempo, ma che, in ogni opera buona, ci facciamo suoi imitatori.

Agire

Ripeterò spesso e cercherò di vivere la parola: “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi”.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Emidio Cipollone, arcivescovo di Lanciano-Ortona, tratta dal mensileMessa Meditazione, per gentile concessione diEdizioni ARTPer abbonamenti:info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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