È mons. Pietro Parolin è il nuovo Segretario di Stato Vaticano. Il Nunzio Apostolico in Venezuela, 58 anni, prende dunque il posto del cardinale Tarcisio Bertone, che ricopriva l’incarico dal 2006. Le dimissioni del cardinale Bertone sono state accettate dal Santo Padre Francesco, secondo il Can. 354 del Codice di Diritto Canonico. Tuttavia – riferisce un comunicato della Sala Stampa vaticana – il Pontefice ha chiesto al porporato salesiano di rimanere in carica fino al 15 ottobre 2013, con tutte le facoltà inerenti a tale ufficio. Da quel giorno, mons. Parolin, prenderà dunque possesso del suo ufficio. In quell’occasione, il Papa riceverà quindi in Udienza Superiori ed Officiali della Segreteria di Stato, per ringraziare pubblicamente il cardinale Bertone “per il suo fedele e generoso servizio alla Santa Sede” – afferma la nota – e “per presentare loro il nuovo Segretario di Stato”.
Il nuovo “primo ministro” vaticano è nato a Schiavon (Vicenza) il 17 gennaio 1955. Ordinato sacerdote il 27 aprile 1980 e incardinato nella diocesi di Vicenza, è laureato in Diritto Canonico. Entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede il 1° luglio 1986, ha prestato la propria opera presso le Rappresentanze Pontificie in Nigeria e in Messico e presso la Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. È stato poi nominato Sotto-Segretario della Sezione Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato il 30 novembre 2002. Il 17 agosto 2009 è stato nominato Nunzio Apostolico in Venezuela e, in pari tempo, Arcivescovo di Acquapendente, ricevendo l’ordinazione episcopale dalle mani di Papa Benedetto XVI il 12 settembre dello stesso anno. Oltre all’italiano, conosce il francese, l’inglese e lo spagnolo.
La Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato anche una breve dichiarazione del nuovo Segretario di Stato. “Nel momento in cui viene resa pubblica la nomina a Segretario di Stato – dice mons, Parolin – desidero esprimere profonda e affettuosa gratitudine al Santo Padre Francesco, per l’immeritata fiducia che sta dimostrando nei miei confronti, e manifestarGli rinnovata volontà e totale disponibilità a collaborare con Lui e sotto la Sua guida per la maggior gloria di Dio, il bene della Santa Chiesa e il progresso e la pace dell’umanità, affinché essa trovi ragioni per vivere e sperare”.
Al momento della nomina, l’Arcivescovo ha affermato: “Sento viva la grazia di questa chiamata, che, ancora una volta, costituisce una sorpresa di Dio nella mia vita e, soprattutto, ne sento l’intera responsabilità, perché essa mi affida una missione impegnativa ed esigente, di fronte alla quale le mie forze sono deboli e povere le mie capacità. Per questo mi affido all’amore misericordioso del Signore, dal quale nulla e nessuno potrà mai separarci, e alle preghiere di tutti. Tutti ringrazio, fin d’ora, per la comprensione e per l’aiuto che, in qualsiasi forma, mi vorranno prestare nello svolgimento del nuovo incarico”.
“Il mio pensiero – ha aggiunto – va alle persone che sono state parte della mia vita in famiglia, nelle parrocchie in cui sono nato e in cui ho prestato servizio, nella cara Diocesi di Vicenza, a Roma, nei Paesi dove ho lavorato, Nigeria, Messico e, ultimo, Venezuela, che lascio con rimpianto. Penso pure al Papa emerito Benedetto XVI, che mi ha ordinato Vescovo, alla Segreteria di Stato, che è già stata la mia casa per molti anni, all’Em.mo Card. Tarcisio Bertone, agli altri Superiori, ai colleghi e ai collaboratori e all’intera Curia Romana, ai Rappresentanti Pontifici. A tutti sono largamente debitore”.
“Mi pongo, con trepidazione, ma anche con fiducia e serenità, in questo nuovo servizio al Vangelo, alla Chiesa e al Papa Francesco”, ha detto il nuovo Segretario di Stato, che si è dichiarato “disposto a camminare, edificare-costruire e confessare”, secondo l’esortazione di Papa Francesco. “Che la Madonna, che a me piace invocare con i titoli di Monte Berico, Guadalupe e Coromoto – ha infine pregato – ci dia il coraggio di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria, il Cristo crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti”.
“E, come si dice in Venezuela – ha concluso – ¡Que Dios les bendiga!”.
Sempre in tema di nomine, Papa Francesco ha confermato nei rispettivi uffici mons. Giovanni Angelo Becciu, Sostituto per gli Affari Generali; mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati; mons. Georg Gänswein, Prefetto della Prefettura della Casa Pontificia; mons. Peter Wells, Assessore per gli Affari Generali; mons. Antoine Camilleri, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati.