"Non è la fede che è poca, è l'acqua che è tanta!"

In un monologo teatrale molto divertente, Pietro Sarubbi racconta l’amicizia di Pietro con Gesù

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Pietro Sarubbi che interpreta Barabba nel film di Mel Gibson “La Passione di Cristo”, è protagonista di una pièce teatrale scritta da Giampiero Pizzol, regia di Otello Cenci, pubblicata in versione integrale da Mimep-Docete con il titolo “Il mio nome è Pietro”. 

Tra il serio ed il faceto, nel monologo teatrale l’apostolo Pietro rivive la sua eccezionale amicizia con Gesù, dal cambiamento del nome ai miracoli nella vita quotidiana fino al tradimento e al pentimento. 

La scelta di Sarubbi è significativa, sia perchè si chiama Pietro sia perchè l’attore ha trovato la fede all’età di 42 anni, proprio dopo aver interpretato Barabba nel film di Gibson. 

In merito alla la coincidenza del nome con quello del protagonista del Vangelo, Sarubbi ha detto a Cultura Cattolica“Mi colpisce molto, mi fa anche soffrire pensare a quanto mio padre abbia desiderato questo nome per me, e io per almeno 20 anni l’ho storpiato per motivi artistici; adesso che ho scoperto la bellezza di questo nome, la bellezza di chiamarsi Pietro per un cristiano e quanto questo Pietro sia simile a me nel non capire, non fidarsi, distrarsi fino al rinnegamento, adesso che vorrei dirgli: sono orgoglioso e grato che tu mi abbia chiamato Pietro, il mio papà è tornato alla casa del Padre e non posso più dirglielo, allora ne parlo tanto con mio figlio Rocco, che si chiama come mio padre”. 

Ha raccontato Sarubbi che quando per la prima volta, i suoi occhi incontrarono quelli dell’attore che interpreta Gesù, questo sguardo lo toccò profondamente invitandolo a cambiare la propria vita:

“… guardo questo sconosciuto che muore al posto mio, guardo Gesù come probabilmente lo ha guardato Barabba. Lo guardo con sprezzo e distacco, lo guardo come un assassino appena liberato guarderebbe il poveraccio sconosciuto che va a morire a causa sua”.  

“Negli occhi dell’Uomo che sta morendo per me – ha continuato – non ci sono odio né rancore. Sono colpito dalla profondità del suo sguardo. Non è uno sguardo feroce ma dolce e misericordioso, quasi di preoccupazione per me e per la mia condizione, ed accade un cosa unica nel suo genere e nella sua imprevedibilità: mi perdo in quello sguardo, nello sguardo di Gesù, rimango forse un minuto con gli occhi dentro quello sguardo.”.

Frequenti le parti che suscitano il riso nel monologo recitato da Sarubbi. 

Tenendo conto di essere un pescatore, ad un certo punto dice “nella vita c’è un mistero, bisogna andare a fondo per capirlo”. 

E poi “fai tutta una vita per restare a galla, poi arriva uno che si chiama Pietro!”. 

Sempre sull’ironico racconta “Con Gesù parlavi o pensavi, era la stessa cosa: sentiva tutto”. 

Ed ancora, un po’ infastidito delle domande che Gesù gli rivolgeva se la prende con la suocera lamentandosi che il Cristo si rivolge “sempre a lui per le domande più difficili”. 

“Perchè hai scelto me? – dice nel monologo Sarubbi – Giovanni sa tutto, Matteo si segna tutto”. 

Mentre Gesù cammina sulle acque, Pietro dice “non è che la fede è poca, è l’acqua che è tanta”. 

Il monologo è breve ma esilarante, giocato soprattutto sulla forza della debolezza cheSan Paolostigmatizza quando afferma “Sono forte quando sono debole”. 

Ha scritto a questo proposito il grande Scrittore e giornalista Gilbert keith Chesterton “Quando, in un momento simbolico, stava ponendo le basi della Sua Grande Società, Cristo non scelse come pietra angolare il geniale Paolo o il mistico Giovanni, ma un pasticcione, uno sempre fuori posto, un pauroso: in una parola, un uomo. E su quella pietra Egli ha edificato la Sua Chiesa, e le porte dell’Inferno non hanno prevalso su di essa”. 

“Tutti gli imperi e tutti i regni sono crollati, – aggiunge Chesterton – per questa intrinseca e costante debolezza: furono fondati da uomini forti su uomini forti. Ma quest’unica opera, la storica Chiesa cristiana, fu fondata su un uomo debole, e per questo motivo è indistruttibile. Poiché nessuna catena è più forte del suo anello più debole!”. 

Il testo teatrale sarà recitato in molte città di Italia. Ve lo consigliamo. 

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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