I progetti welfare targati Eni: dalle colonie estive al nido aziendale

Quest’anno, 20 bambini provenienti dallo Yamalo-Nenets, in Siberia, hanno trascorso 15 giorni presso la struttura di Cesenatico

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Negli anni del primo e del secondo dopoguerra era prassi comune, per molti ragazzi tra i 6 e i 14 anni, passare almeno parte delle vacanze scolastiche nelle colonie estive offerte dalle aziende ai figli dei dipendenti. I soggiorni, in compagnia di coetanei e sotto la tutela di adulti, prevedevano scoperta di nuove località, gioco, svago, divertimento e socializzazione; si trascorrevano così dei momenti che per alcuni costituivano l’unica occasione di distrazione dalla città e dalla realtà di tutti i giorni.

Oggi, tra il cambiamento di usi e costumi e la crisi economica, quei luoghi di ricreazione e tempo libero sono quasi scomparsi, riconvertiti spesso in altri tipi di strutture e sostituiti, in molti casi, dai “campi estivi” cittadini. Le colonie sono, così, giunte al capolinea proprio nel momento in cui molte famiglie ne necessiterebbero maggiormente.

Un’eccezione particolare è costituita da Eni. L’azienda italiana, fin dai tempi di Enrico Mattei, ha sempre cercato di coniugare vita privata e vita lavorativa dei dipendenti e delle loro famiglie con iniziative di welfare in vari campi.

Analizzando richieste e aspettative, Eni ha costruito su misura una serie di appuntamenti e servizi, attivi sia durante l’anno scolastico che nei mesi di luglio e agosto e volti, sempre, a sostenere le famiglie dei propri lavoratori.

Nel 2012 icampus estiviorganizzati in città da Eni, e rivolti ai ragazzi di età compresa tra i 4 e 16 anni, hanno registrato 390 partecipanti. Mentre le colonie estive in località di mare o montagna, dedicate ai figli dei dipendenti tra i 6 e i 14 anni di età, hanno visto la partecipazione di 1.119 bambini, ospitati presso la struttura di Cesenatico e 728 presso il complesso di Piani di Luzza. 300 sono stati, poi, i ragazzi tra i 15 e 16 anni che hanno partecipato a vacanze-studio pensate per l’apprendimento della lingua inglese. L’iniziativa “eninsieme”, infine, ha coinvolto nelle visite alla sedi lavorative del Gruppo 6 città, 24 sedi e oltre 4.000 persone. Segnaliamo, inoltre, che, durante tutto l’arco dell’anno scolastico, la sede di San Donato milanese accoglie 60 bambini al nido e 108 alla scuola dell’infanzia.

Importante da segnalare che, sin dal 2008, Eni realizza progetti sociali e culturali nella regione siberiana dello Yamalo-Nenets, dove detiene tre licenze esplorative e produttive. Per la realizzazione di programmi sociali, Eni e le istituzioni locali hanno concordato, tra le numerose iniziative in essere, l’organizzazione di vacanze estive nelle colonie Eni in Italia per i bambini che vivono in quella regione. L’obiettivo è favorire lo scambio interculturale, offrendo ai bambini una vacanza al mare incentrata sulla conoscenza reciproca e sullo scambio vicendevole di usi e costumi con i bambini italiani.

Anche quest’anno, quindi, 20 bambini provenienti dallo Yamalo-Nenets hanno trascorso 15 giorni nella colonia di Cesenatico, alternando attività ricreative (in mare, piscina e giochi vari nel pioppeto), sportive (vela, calcio, basket e olimpiadi) ed escursioni sul territorio.

Il progetto, realizzato a Cesenatico, in una colonia che tra l’altro è storica perché nata nel 1937 dalla mano dell’architetto Giuseppe Vaccaro per Agip, ha dato la possibilità ai bambini siberiani (provenienti per di più da orfanotrofi e da famiglie disagiate), di passare un periodo di vacanza lontani dalla dura realtà che tutti i giorni sono costretti ad affrontare. Il significato delle colonie acquisisce, grazie a queste esperienze, nuove e importanti sfumature.

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Marina Bianca Dossi

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