"Un nuovo slancio per l'evangelizzazione e l’attività pastorale" della Chiesa Greco-Cattolica ucraina. E' questo l'auspicio di Papa Francesco nel messaggio ai fedeli ucraini, in occasione del 1025° anniversario del Battesimo cristiano della Rus' di Kiev. Nel testo, inviato a Sua Beatitudine Svjatoslav Ševčuk, arcivescovo cattolico ucraino, e riportato dal sito ufficiale della Ugcc (Ukrainian Greek Catholic Church), il Pontefice sottolineache la conversione della Rus 'di Kiev al Cristianesimo è avvenuta "nel contesto di una Chiesa indivisa nella quale continuano a svilupparsi diverse tradizioni ecclesiali, che tuttavia sono unite l’una con l’altra".

Questo evento, secondo il Santo Padre, serve come "punto di riferimento per un dialogo ecumenico tra le comunità cristiane che oggi affidiamo all’eredità spirituale di San Volodymyr", il principe ucraino nel cui Battesimo la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa ucraina greco-cattolica riconoscono le proprie radici. "La celebrazione del 1025° anniversario del Battesimo della Rus 'di Kiev - scrive il Papa - dimostra che la strada verso la piena unità fra tutti i discepoli di Cristo non è un lusso, ma un bisogno profondo, fondamentale per l'annuncio coerente e attivo della testimonianza di Cristo, così come - aggiunge - per una vera e propria testimonianza di quella unione per la quale Cristo pregò il Padre, nel momento in cui si avvicinava il suo più alto atto d’amore sacrificale". Il Vescovo di Roma si è inoltre dichiarato "convinto" che la commemorazione dell’atto di Battesimo della Rus' Ucraina diventerà per l’Ugcc "un nuovo slancio nell’evangelizzazione e nelle attività pastorali". Ha quindi nominato gli orientamenti incrollabili della Chiesa in questo campo: la Parola di Dio, i Santi Sacramenti, la Divina Liturgia, la formazione dei fedeli e del clero, lo sviluppo di atti caritatevoli.

In conclusione, il Romano Pontefice ha espresso la speranza che le celebrazioni per l'evento siano "un tempo di grazia per tutta la nazione ucraina e per tutta la popolazione". "Possa questa commemorazione - scrive - diventare una chiamata al vero senso di responsabilità per le istituzioni statali e per ogni persona in particolare". Sull'esempio di San Volodymyr, è l'augurio del Santo Padre, la Chiesa greco-cattolica ucraina possa "lavorare per il bene spirituale della nazione". Quella del Papa è dunque "una chiamata alla responsabilità ecumenica, a chiedere a Dio il dono dell'unità tra tutti i cristiani e per se stessi il dono di diventare i costruttori di questa unità", oltre che "un appello per attivare una sessione di evangelizzazione e attività pastorali in tutte le loro dimensioni". In chiusura del messaggio, Francesco ha inviato la sua Benedizione Apostolica "a Sua Beatitudine Sviatoslav, ai Vescovi dell’ Ugcc, e a tutto il popolo di Dio in Ucraina".

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