Al cardinale Bertone la cittadinanza onoraria di Introd, in Valle d'Aosta

Con l’onorificenza, si sono intensificati i rapporti tra la Santa Sede e il comune valdostano, ex soggiorno estivo di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI

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Domenica 11 agosto, il comune di Introd, in Valle d’Aosta, ha conferito la cittadinanza onoraria al cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Lo riferisce L’Osservatore Romano, informando che l’onorificenza è stata consegnata al porporato nel corso di una cerimonia svoltasi nel municipio del paese, alla presenza del sindaco Vittorio Anglesio e il presidente della Regione, Augusto Rollandin.

Il cardinale Bertone – che da circa otto anni trascorre le vacanze estive nella località di Les Combes – ha ringraziato per l’accoglienza “gentile, discreta e premurosa”. Ricordando lo “speciale rapporto” con Introd di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ha rimarcato i “legami con la sede di Roma e il papato che sono lieto di intensificare”. Il cardinale ha voluto anche porre in luce “la stima” che la collettività valdostana “nutre verso la comunità salesiana che opera in questa valle e che, per vocazione, sulla scia di don Bosco, educa i giovani alla vita cristiana, onesta e generosa”.

Con la cittadinanza onoraria, si è voluto “esprimere l’affetto e la devozione della comunità di Introd e di tutta Valle d’Aosta” nei confronti del Segretario di Stato, ha detto il sindaco. E lo stesso cardinale Bertone – riporta ancora L’Osservatore Romano – nell’omelia della messa celebrata a Introd, ha parlato di “un senso di appartenenza alla vostra comunità, di amicizia, di famiglia”.

“Questo trovarci uniti di fronte all’altare — ha affermato — è il segno di un’adesione alla fede che, sebbene coinvolga ciascuno di noi singolarmente, viene da un radicamento profondo e da una tradizione cristiana di questa terra, tramandata da secoli”. Così, ha proseguito, “non per nulla la provvidenza divina ha fatto sì che proprio qui soggiornassero, per il loro riposo estivo, ben due Papi. La devozione e l’affetto da voi avuti verso di loro restano vivi nel ricordo; restano impressi nei volti della gente, nelle case, nelle strade, nelle contrade e nei boschi, e di ciò la storia darà anche ai posteri un giusto motivo di orgoglio”.

In conclusione, il porporato ha esortato i presenti – tra cui il vescovo di Aosta, mons. Franco Lovignana, il parroco di Introd e i membri della comunità salesiana – a leggere la Lumen fidei, l’enciclica “preparata da Benedetto XVI e completata da Papa Francesco”. 

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ZENIT Staff

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