CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 11 ottobre 2012 (ZENIT.org).- Riprendiamo l’intervento di monsignor André Léonard, arcivescovo di di Mechelen-Bruxelles e presidente della Conferenza Episcopale del Belgio, durante la quarta Congregazione generale, nel pomeriggio di martedì 9 ottobre.

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Uno dei freni all’evangelizzazione è la realtà del male. Come mettere insieme l’esistenza di Dio e quella del male? Anche San Tommaso e il Catechismo si dibattono tra due tendenze. Una vede nel male un dramma legato all’inevitabile limite delle creature. Ma allora come fuggire il male nella vita eterna, dato che siamo creature finite? L’altra vede nella tragedia di questo mondo uno stato contingente della creazione che non corrisponde più all’atto creatore. Questi interrogativi, legati in particolare alla scienza, rappresentano una grande sfida per la sapienza cristiana. Dovremmo accettarla secondo la teologia di Paolo (cfr. Rm 8, 18-23). Dovremmo pensare bene a ciò che dice a proposito dello stato attuale della creazione, sottoposta alla vanità e in balia della schiavitù della corruzione. 

Nella Chiesa, i due terzi dei membri sono donne. Tuttavia, molte di loro si sentono discriminate. È il momento di dire che, se la Chiesa non ordina sacerdoti donne, non è perché sono meno capaci o meno degne! Anzi! È solo perché il sacerdote non è soltanto un “ministro del culto”, ma anche un rappresentante di Cristo Sposo, venuto per sposare l’umanità. Rendiamo grazie per la qualità e la specificità del contributo consistente delle donne all’evangelizzazione. Gesti forti dovrebbero indicarlo chiaramente. Senza donne felici, riconosciute nella loro essenza e fiere di appartenere alla Chiesa, non ci sarà la nuova evangelizzazione.