Far quadrare sempre tutto

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, sabato, 27 ottobre 2012 (ZENIT.org).

Lettura 

Come se leggessimo la pagina di un nostro quotidiano, il Vangelo riporta due fatti di cronaca: un sacrilegio compiuto ai danni di alcuni Galilei, il cui sangue Pilato mischia con quello dei sacrifici, e la morte di diciotto persone a causa del crollo di una torre. A questo dolore, l’uomo di sempre cerca una spiegazione. Gesù risponde esortando semplicemente a vivere in continua conversione. Se anche Dio nei nostri confronti si fermasse a giudizi razionali, allora che senso avrebbe mantenere il fico della parabola che da anni non porta frutto?

Meditazione

Di fronte al dolore innocente, alla brutale violenza, alle calamità naturali, l’uomo resta sbigottito, perché la sua intelligenza deve arrestarsi. Troppe volte nella storia i conti non tornano. Il Vangelo parte proprio con la provocazione rivolta a Gesù di dare senso ai due eventi drammatici che gli vengono raccontati. Se certe persone si ritrovano vittime di tali disastri o violenze, è perché indubbiamente hanno peccato! Questa è la spiegazione lineare cui giungono gli interlocutori di Gesù, e forse anche noi. C’è sempre una “logica di mercato” che ci attanaglia, un sistema di meriti o punizioni che corrispondono agli atteggiamenti rispettivamente buoni o cattivi! Gesù scalza proprio questa mentalità pagana, invitando con severità alla conversione, al cambiamento. Con estrema pazienza Gesù vuole mostrare sempre il volto vero del Padre, del Dio che è amore, pazienza, misericordia. Un Dio che non fa quadrare i conti in base a prestazioni o difetti dell’uomo! È un Dio che dona la salvezza gratuitamente, che dà la vita del suo Figlio proprio per strappare l’umanità dalle catene della morte. La parabola che viene riportata al termine del brano, non è altro che una conferma di questa “logica illogica” del nostro Dio. È a questo amore “assurdo” che Gesù ci invita, fuori dalle regole. Il solo fatto che un fico da tre anni non produca frutti dovrebbe essere un motivo sufficiente per eliminarlo. Il vignaiolo invece, contro ogni logica, se ne prende cura. Questo è il modo di agire di Dio! L’albero, che rappresenta ciascuno di noi, vive nella misura in cui produce frutti che vengono consumati, mangiati: lì sta la “felicità dell’albero”. E anche per noi è così: Dio ha a cuore la nostra vita, desidera per noi la felicità; sa che solo nel donare la nostra vita troviamo libertà e senso. È tutta un’altra logica!

Preghiera

Signore, quante volte sto solo sfruttando il terreno in cui mi hai seminato, pauroso e pigro nel portare i miei frutti, ma tu continui a prenderti cura di me! Fammi entrare nella tua logica perché possa amare anch’io i fratelli con la stessa tenerezza con cui tu ami me.

Agire

Mi fermo a leggere il giornale o a guardare il notiziario, impegnandomi a pregare nell’arco della giornata per tutte le vittime innocenti di oggi.

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Romatratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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