Chiara Amirante, il carisma della donna nella Nuova Evangelizzazione

La fondatrice della comunità Nuovi Orizzonti parla della sua prima esperienza di Uditrice al Sinodo e della sua autobiografia da poco pubblicata

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di Salvatore Cernuzio

ROMA, giovedì, 25 ottobre 2012 (ZENIT.org) – Sono 17 le donne nominate dal Papa Uditrici al Sinodo dei Vescovi prossimo alla conclusione. Tra queste spicca la presenza di Chiara Amirante, carismatica fondatrice della comunità Nuovi Orizzonti che da sempre ha fatto della Nuova Evangelizzazione il suo punto di forza.

Incontrata da ZENIT, Chiara parla della sua prima esperienza al Sinodo, raccontando come, nell’ambito dell’Assemblea, sia stato affrontato il delicato argomento del ruolo della donna nella Nuova Evangelizzazione e annunciando una curiosa novità: la pubblicazione della sua prima autobiografia.

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Chiara, a pochi giorni dal termine del Sinodo dei Vescovi, qual è il suo bilancio, considerando anche che si tratta della sua prima partecipazione?

Chiara Amirante: Sono stati giorni per me di grande grazia. Ci siamo messi in profondo ascolto dell’invito del Santo Padre a vivere un rinnovato impegno nella Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede, in un clima di intensa comunione tra tutti. È stato molto arricchente poter ascoltare le relazioni dei Padri Sinodali e degli uditori che hanno condiviso qualcosa della loro esperienza e delle loro proposte riguardo alle sfide che interpellano con forza l’uomo contemporaneo. Penso che questi giorni abbiano contribuito a incidere più profondamente nel cuore di ciascuno di noi ( e spero nel cuore di ogni cristiano) quanto espresso con forza dalla Parola di Dio: “Non è infatti per me un vanto annunciare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non annunciassi il vangelo!” (1Cor 9,16).

Quali sono, secondo lei, i punti su cui bisogna prestare maggiore attenzione?

Chiara Amirante: L’esperienza vissuta in questi anni di forte impegno con la Comunità Nuovi Orizzonti nell’accoglienza dei ragazzi di strada, ma soprattutto in tante iniziative di prevenzione ed evangelizzazione ci ha portato a incontrare una media di due milioni di persone ogni anno e parlando cuore a cuore con tanti ragazzi, anche nelle scuole dei quartieri più benestanti ci siamo resi conto che l’80% dei giovani vive oggi le situazioni di grave disagio che caratterizzano il loro mondo: uso e abuso di alcool e di sostanze stupefacenti, sesso-dipendenza (con i relativi abusi subiti che spesso causano ferite indelebili) e dipendenze di vario tipo, anoressia e bulimia, depressioni noogene, profondo senso di vuoto e di solitudine…

Penso quindi che i frutti del relativismo, secolarismo, consumismo, edonismo di cui continuiamo a nutrirci siano davvero allarmanti e devastanti. I dati sempre più inquietanti lo testimoniano e ci interpellano in prima persona. L’uomo contemporaneo sembra illudersi di poter sostituire l’io a Dio, ma forse ha dimenticato che ogni società che ha tentato di esiliare Dio è spesso degenerata in un vero e proprio inferno. C’è urgente bisogno di persone che si lascino raggiungere in profondità dalla buona notizia e testimonino con forza che il Signore della creazione è venuto ad abitare in mezzo a noi per rivelarci il Suo Amore immenso e per dare risposta alle domande più profonde del nostro cuore. È lui la via per la pienezza della Gioia, della pace, della libertà interiore, della Vita!

Lei è una delle poche donne presenti al Sinodo. Durante l’assise è stato affrontato il tema della donna e del suo ruolo?

Chiara Amirante: Si, è stata sottolineata più volte l’importanza della donna e del suo carisma specifico nella Nuova evangelizzazione. Sono convinta che la donna, proprio per la sua particolare capacità di accoglienza, di attenzione a chi soffre, di ascolto, per la sua sensibilità e maternità, per la sua peculiare capacità di amare, possa portare un contributo davvero fondamentale. L’uomo tende a essere più di testa, la donna più di cuore e se c’è un’urgenza oggi per poter rinnovare la vita di una società che sta morendo per mancanza di amore, bisogna proprio vivere con radicalità il comandamento che Gesù ci ha donato chiamandolo nuovo e Suo: Che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri (Gv 13,34). Dobbiamo imparare a guardare di più a Maria Stella della Nuova evangelizzazione.

Nuovi Orizzonti, Nuova Evangelizzazione: cosa ci sarà di nuovo quest’anno, alla luce anche di quanto emerso dalle assemblee sinodali? 

Chiara Amirante: Fin dalla nascita della comunità l’impegno nella Nuova Evangelizzazione è stato prioritario. In soli sei anni più di 250.000 persone hanno preso l’impegno come Cavalieri della luce di provare a vivere con radicalità il Vangelo per testimoniare la gioia di Cristo Risorto e portare la rivoluzione dell’amore nel mondo. Si sono inoltre moltiplicati, anche grazie all’impegno dei ragazzi accolti le iniziative di evangelizzazione: 174 tra Centri di accoglienza, di formazione all’evangelizzazione, centri di ascolto e di spiritualità; 152 equipe di servizio impegnate in: comunicazione e mass media, animazione e spettacolo, formazione cultura ed editoria, cooperazione internazionale servizi sociali, sostegno orientamento… Sono cinque, inoltre, le Cittadelle Cielo in via di realizzazione che oltre ad essere di accoglienza, sono Cittadelle di formazione al volontariato sociale e all’evangelizzazione. Si sono moltiplicate poi le missioni di strada. Naturalmente ce la metteremo tutta per intensificare il nostro impegno in questo senso.

Martedì 23 ottobre è uscita nelle librerie la sua autobiografia dal titolo Solo l’Amore resta. Come mai l’esigenza di mettere su carta la sua storia? 

Chiara Amirante: Il libro nasce da una richiesta e, a dir la verità, all’inizio avevo molte resistenze a scrivere tanti particolari personali ed inediti della mia vita. Poi ha prevalso il desiderio di condividere che davvero l’Amore di Dio, se proviamo ad aprirgli un po’ il cuore, ci dischiude degli incredibili orizzonti di luce, di pienezza, di vita, di Gioia… Il motivo più profondo che mi ha spinto ha scrivere questo libro è che quando fai una scoperta meravigliosa, quando sperimenti una gioia che non è di questo mondo e che resiste alle prove più terribili della vita, vorresti poterla testimoniare anche a chi si sente prostrato nella tristezza, nello scoraggiamento, nella disperazione. Contemplando i miracoli che opera Colui che è l’Amore, senti il bisogno di farli conoscere per fare germogliare la speranza in chi l’ha persa. Sento inoltre la responsabilità di consegnare il grido inascoltato del popolo della notte che ha trafitto il mio cuore, le tante lacrime raccolte che custodisco come tesori preziosi che tanti mi hanno consegnato.

Quindi cosa si può ritrovare in questo libro?

Chiara Amirante: Nel libro ho cercato di raccontare qualcosa dell’incredibile avventura vissuta in questi anni immersa nell’inferno della strada che mi ha portato a vedere ripetersi il miracolo della resurrezione nella vita di migliaia di giovani che prima vivevano di espedienti, droga, violenza, prigionieri di mille dipendenze e spesso del carcere infernale della ‘morte dell’anima’. Oggi questi stessi giovani percorrono le stesse strade dove prima vivevano nella disperazione testimoniando con grande entusiasmo la pienezza della gioia che hanno sperimentato grazie alla scoperta dell’incontro con Cristo Risorto.

Una curiosità è la prefazione scritta dal famoso cantante Andrea Bocelli…

Chiara Amirante: Con Andrea c’è una profondissima amicizia, o meglio comunione, tanto che anche lui ha voluto impegnarsi come Cavaliere della Luce… Per quanto riguarda la sua prefazione voglio riportare quanto scritto nel retrocopertina del libro: «Chiara racconta la sua storia, senza pudori, senza reticenze, affinché ciascuno di noi trovi la f
orza di compiere, una volta per tutte, una coraggiosa scelta di campo in favore della luce e della verità. Di quella verità che è vita, di quella vita che già su questa Terra può regalarci uno squarcio di Paradiso
».

Riscrivendo e quindi rivivendo la sua vita cosa può dire oggi?

Chiara Amirante: Posso ripetere con forza che tutto passa e solo l’Amore resta!!! L’Amore è più forte, l’Amore vince, l’Amore fa miracoli perché Dio è Amore!

In conclusione, qual è il suo auspicio per la fine del Sinodo e l’inizio dell’Anno della Fede?

Chiara Amirante: L’augurio è che davvero possiamo lasciarci raggiungere in profondità dalla meravigliosa notizia che Cristo e venuto a portarci per trovare in Lui la risposta a tutti bisogni più profondi del nostro cuore e diventare con la nostra vita testimoni di quella pienezza di Gioia che Lui solo può donarci.

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ZENIT Staff

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