"Crediamo che Dio possa cambiare il cuore dei politici responsabili"

Intervista con Michiel van der Mast, del Movimento “Schreeuw om Leven” (Grido per la Vita)

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di Paola de Groot-Testoni

L’AJA, lunedì, 22 ottobre 2012 (ZENIT.org).- Alla vigilia della Marcia per la Vita che sarà tenuta l’8 Dicembre all’Aia, nei Paesi Bassi, ZENIT ha incontrato e intervistato Michiel van der Mast, rappresentante del Movimento Schreeuw om Leven (Grido per la Vita) organizzatore dell’evento.

Perchè organizzate la Marcia per la Vita?

Michiel van der Mast: Organizziamo la marcia per la vita per richiamare l’attenzione della opinione pubblica sulla pratica dell’aborto. Lo scopo della Marcia è far ascoltare la nostra voce e dire che, nei Paesi Bassi, ci sono ancora tante persone che difendono la vita. La legge per l’interruzione della gravidanza è stata approvata al Senato nel 1981. Per molte persone l’aborto non è un problema sul quale soffermarsi in quanto tutto sembra organizzato in una ragionevole maniera. I dati sono però agghiaccianti. Dal 1981 ad oggi in Olanda un milione tra bambini e bambine è stata abortita. Anche in altri paesi europei si organizzano Marce per la Vita simili.

Da quanti anni lo fate?

Michiel van der Mast: Questa è la ventesima volta che l’organizziamo.

Quante persone credete che parteciperanno?

Michiel van der Mast: Nel giro degli anni il numero è sempre aumentato per arrivare a 750 partecipanti.

Che obiettivo pensate di ottenere?

Michiel van der Mast: Di mandare al governo e al Parlamento il messaggio che il libero aborto deve essere abolito. Quest’anno viene posto un accento particolare sul fatto di che i partecipanti alla Marcia pregheranno. Crediamo che Dio possa cambiare il cuore dei politici responsabili, in modo che le leggi che permettono l’aborto possano essere cambiate.

Quante sono le interruzioni volontarie di gravidanza in Olanda?

Michiel van der Mast: Secondo il rapporto ufficiale dell’Ispettorato più di 30.000 nel 2010. Questo numero è sicuramente incompleto perchè due delle cliniche dove si praticano aborti hanno chiuso per fallimento, per questo l’Ispettorato considera oltre 32.000 aborti. Negli anni passati il numero era di circa 33.000. Si verifica quindi un leggero calo, ma il numero dei nati per donna (1.8) è minore del numero necessario per sostituire la popolazione (2.1) quindi assistiamo ad una crescita zero ed un invecchiamento della società.

Come pensate che gli aborti possano essere ridotti?

Michiel van der Mast: Dobbiamo diventare coscienti di quello che avviene veramente con un aborto (vedi http://www.brinktv.com/media/schokkend_18+/). Dobbiamo aiutare le ragazze che sono rimaste incinte senza volerlo, i ragazzi devono diventare coscienti che c’è anche la possibilità di astenersi. Dobbiamo diventare coscienti dei pericoli di una società sessualizzata e difendere i nostri figli, dando anche le giuste informazioni in materia sessuale a cominciare dalla giovane età. In poche parole: ci dobbiamo convertire.

Oltre all’organizzazione della marcia, quali altre attività svolge il vostro movimento per la vita olandese?

Michiel van der Mast: Vengono tenute delle veglie diurne dalle 10.00 alle 12.00 nel primo giorno di lavoro del mese presso la maggior parte delle cliniche abortive del nostro paese. Inoltre ogni 18 dicembre, giorno dell’approvazione della legge sull’aborto, organizziamo una veglia notturna dalle 18.00 a mezzanotte per pregare per le vittime dell’aborto. Siamo presenti a fiere, teniamo delle manifestazioni e diamo informazioni. Abbiamo due website: www.schreeuwomleven.nl e www.erishulp.nl. Ultimamente è uscito un libro “Schreeuw uit de baarmoeder, 25 jaar abortus in Nederland” (“Grida dal grembo materno, 25 anni di aborto nei Paesi Bassi”) del Drs. L.P. Dorenbos. Inoltre c’è un programma TV pro-life, chiamato Brink, che ogni settimana trasmette sul canale Family7.

Aiutate le mamme in difficoltà?

Michiel van der Mast: Sì, attraverso un aiuto di facile accesso erishulp@hotmail.com, ragazze e donne possono raccontare il loro problema in maniera anonima e noi offriamo ascolto e proviamo a pensare insieme ad una soluzione dando consigli per la loro situazione. Se vogliono possiamo anche offrire un aiuto pratico. Così ci sono state madri che hanno deciso di tenere il bambino perchè è stato loro offerto un posto dove vivere e dove poi più tardi è potuto nascere il bambino

Assistete anche le mamme affette da sindrome post aborto?

Michiel van der Mast: Sì, queste donne vengono aiutate ad elaborare la loro esperienza abortiva parlando singolarmente o in gruppi. Per questo usiamo lo studio biblico. ”Perdonare ed essere liberi”. Questo studio ci dà la possibilità di aiutare le donne in piccoli gruppi o personalmente. Le donne vengono aiutate attraverso il dialogo, insieme cerchiamo di capire cosa le ha spinte verso quella decisione e vediamo come attraverso gli insegnamenti della Bibbia possiamo trovare una soluzione.

Proponete l’adozione piuttosto che l’aborto?

Michiel van der Mast: Sì.

Quale attività culturale svolgete per far capire quanto è bella la vita a cominciare dal concepimento?

Michiel van der Mast: Qualunque persona alla quale ci indirizziamo sa come agire e come proteggere la vita del nascituro secondo il proprio back-ground cultuale. Per questo invitiamo chiunque.

Il Movimento per la Vita italiano insieme ai MpV di 24 paesi europei ha lanciato la proposta “uno di noi” (One of US), una raccolta di firme per far discutere al parlamento europeo la possibilità di inserire nel trattato di Lisbona la dizione secondo cui la vita è riconosciuta fin dal concepimento. Siete al corrente di questa iniziative?

Michiel van der Mast: Sì, il Movimento Schreeuw om Leven si è associato da subito a questa iniziativa.

Pensate di partecipare?

Michiel van der Mast: Sì, questa è certamente la nostra intenzione. Si tratta dell’iniziativa del cittadino che è entrata in vigore quest’anno all’interno dell’Unione Europea. Non è solo una protesta. Se ci saranno abbastanza firme, il parlamento europeo dovrà prendere in considerazione la richiesta e reagire concretamente, per esempio con un cambiamento o una modifica della legge.

In che modo l’esempio di Maria può essere comunicato alle donne ed agli uomini di oggi per rinnovare la difesa della vita nascente?

Michiel van der Mast: Ci sono molti esempi di donne che in una maniera fantastica si sono schierate per la vita. Anche quando Maria aspettava Gesù le condizioni erano lontane dall’ideale. Era incinta ma non sposata. Non avevano denaro. Insieme a Giuseppe non avevano neppure un luogo dove pernottare nel momento del parto. E’ incoraggiante pensare alle levatrici che si rifiutarono di obbedire al comando del faraone di uccidere i neonati. Significativo anche la testimonianza della donna che si rammarica di aver abortito e che lo racconta in pubblico, e che mette in guardia contro le conseguenze dell’aborto. Donne e uomini possono così ricevere un impulso positivo e vengono incoraggiati ad assumersi le responsabilità dei loro atti.

Per questa ragione speriamo di poter essere d’aiuto alle persone con organizzazioni come Schreeuw om Leven. Perciò siete tutti invitati a partecipare alla Marcia per la Vita l’8 dicembre 2012 alle ore 13 a L’Aia.

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ZENIT Staff

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