CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 19 ottobre 2012 (ZENIT.org).- Riportiamo di seguito il testo dell’intervento consegnato per iscritto dal cardinale Giuseppe Versaldi, presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.
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Come Cristo ha insegnato, l’annuncio del Vangelo deve essere sempre accompagnato dalla credibilità di colui che lo annuncia mettendo in pratica il messaggio che proclama. Ciò riguarda anche il modo con cui la Chiesa usa i beni temporali necessari per la sua missione spirituale. Tre osservazioni a proposito della attualità di questo tema:
1) Esiste una reale difficoltà a trovare il giusto equilibrio tra le prioritarie esigenze del fine spirituale e le tecniche con cui i beni materiali sono trattati dalle amministrazioni ecclesiastiche in quanto queste tecniche sono dettate dal mondo e sovente possono essere in contrasto col fine religioso. Ne consegue la possibilità di errori da parte di coloro che amministrano i beni ecclesiastici verso i quali deve valere nella Chiesa la presunzione di buona intenzione e di onestà fino alla dimostrazione del contrario anziché la facile accusa di interesse o di potere personale propria dei denigratori della Chiesa.
2) Nei casi possibili di cattiva amministrazione dei beni ecclesiali come terapia deve valere nella Chiesa la medicina evangelica della correzione fraterna. Prima della denuncia all’ autorità deve valere il confronto personale per dare la possibilità di ravvedimento e riparazione. Trasparenza non significa automaticamente pubblicizzazione del male che porta allo scandalo. Solo se non c’è conversione, si deve ricorrere all’autorità competente alla quale spetta il compito di verificare le accuse senza che queste siano già considerate prova di malgoverno.
3) Necessità in positivo che la Chiesa comunichi meglio come vengono usati i beni in suo possesso che sono a servizio dell’ evangelizzazione e della promozione umana in tutto il mondo. Non si tratta di esibire il bene che si fa, ma di rendere testimonianza della grande carità presente nella Chiesa che deve risplendere come luce che illumina il mondo.