Se i pastori si confessano anche i fedeli lo faranno

Al Sinodo dei Vescovi il Prelato della Prelatura personale dell’Opus Dei ha esortato i presbiteri a ricevere abitualmente il sacramento della riconciliazione

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di mons. Javier Echevarria Rodriguez

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 14 ottobre 2012 (ZENIT.org) – Riportiamo di seguito l’intervento di mons. Javier Echevarria Rodriguez, Prelato dell’Opus Dei e Vescovo titolare di Cilibia, alla settima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi (12 ottobre 2012).

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Il popolo di Dio desidera che i vescovi e i sacerdoti siano maestri di santità proprio perché la cercano quotidianamente, attraverso la vita sacramentale ed il proprio ministero. Debbono essere uomini che pregano con fede, che amano appassionatamente il Sacramento dell’Eucarestia e il Sacramento della Confessione, e li vivono con pietà sincera, per arricchirsi di grazie e poter essere, così, portatori della Buona Novella agli altri sacerdoti ed a tutti i fedeli.

Il ricorso a questi mezzi istituiti da Gesù Cristo per potersi identificare con Lui fa sì che i fedeli, ascoltando i Pastori, ascoltino il Signore; vedendoli pregare, si sentano a loro volta mossi a pregare. Rendendosi conto che essi ricorrono spesso alla Confessione, andranno a ricevere il perdono sacramentale.

Giova anche meditare sull’esempio di tanti santi, il Curato d’Ars, San Pio da Pietrelcina, San Josemaría Escrivá, e su quello ancora più recente del Beato Giovanni Paolo II. Come ha ricordato Benedetto XVI, essi hanno lasciato un esempio vivo di amore al Sacramento della Penitenza, e possono rafforzare la consapevolezza di dover essere Buoni Pastori, che sanno dare la propria vita per le loro pecore.

Esortando anche i presbiteri a sedersi in confessionale abitualmente, molte anime andranno a lavare le proprie colpe, e da quel ministero sbocceranno vocazioni per il seminario, per la vita religiosa e vocazioni di buoni padri e madri di famiglia.

È anche interessante curare le omelie dal punto di vista dottrinale e con il dono delle lingue. Per molti fedeli la Santa Messa domenicale, con la corrispondente Omelia, è l’unica occasione di ascoltare il messaggio di Cristo. Con un impegno sempre rinnovato, la predicazione sarà molto efficace, soprattutto se si rivolge anche alla propria anima: se si vive ciò che si dice e si predica ciò che si vive.

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ZENIT Staff

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