La verità è sempre relativa?

Chi è l’uomo? La questione antropologica secondo Maurizio Moscone [IV/IV]

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di Maurizio Moscone

ROMA, sabato, 13 ottobre 2012 (ZENIT.org).- L’uomo, rendendosi totalmente autonomo da Dio, non ha più un fondamento stabile su cui basare in modo assoluto dei valori morali universali; i valori poggiano non sulla solida roccia ma, come acutamente scrive Nietzsche, sull’acqua. Afferma infatti in proposito Zarathustra: “Oh, fratelli! Non scorre ora tutto? Tutte le passerelle e tutti i ponti non sono forse caduti nell’acqua? Chi ancora si appoggerebbe al «bene» e al «male»?

Guai a voi! Viva noi! Il vento del disgelo si è levato! Predicate così, o fratelli, per tutte le vie!

Esiste una vecchia illusione che si chiama bene e male”(20).

Il bene e il male, intesi in modo assoluto, sono una “vecchia illusione” alla quale la cultura odierna ha sostituito dei cataloghi morali che sono relativi alle diverse società. Nessuno, secondo l’attuale “relativismo etico”, può affermare che un valore è assoluto perchè all’essere umano è preclusa la possibilità di conoscere delle norme morali che siano inscritte nella natura dell’uomo.

Il seguente testo anonimo di un sofista greco, intitolato Ragionamenti duplici, è molto attuale perché esprime il modo di pensare relativistico che è specifico della cultura odierna: “I Massageti squartano i genitori e se li mangiano, perché pensano che l’esser sepolti nei propri figli sia la più bella sepoltura; invece se qualcuno lo facesse in Grecia, cacciato in bando morirebbe con infamia, come autore di cose turpi e terribili. […] Presso i Lidi, che le fanciulle si sposino dopo essersi prostituite per denaro, sembra bello; presso i Greci nessuno le vorrebbe sposare”(21).

Se i valori non sono inscritti nella natura dell’uomo, nell’anima umana che Dio ha creato e in cui si riflette, ma sono relativi alle diverse culture o, più specificamente, al modo di pensare dei singoli uomini ad esse appartenenti, come è possibile escludere che domani l’incesto o l’eliminazione degli handicappati vengano considerate pratiche legittime? Non è forse vero che l’unione omosessuale, considerata ripugnante per l’ethos pubblico fino a venti anni fa, è oggi legittimata da alcuni stati? Chi avrebbe approvato venti anni fa che una nonna, tramite l’inseminazione artificiale, potesse partorire il proprio nipote?

Altre domande analoghe potrebbero venir formulate allo scopo di sollecitare la riflessione sulle conseguenze a cui conducono determinate premesse culturali che oggi vengono ampiamente accettate. Tali premesse vengono giustificate tramite una tematizzazione “teoretica” da una nutrita schiera di filosofi, che ispirandosi, in modo vario, all’ermeneutica di Heidegger, e radicalizzandola, sostengono, come afferma Marquard, che “La verità non esiste” e “la scepsi non consiste nel non sostenere nessuna tesi, bensì nel sostenere volta a volta molte tesi”(22).

L’assenza della Verità dal panorama filosofico attuale comporta l’assunzione di una molteplicità di tesi, che, democraticamente, devono essere poste tutte sullo stesso piano, poiché nessuna di esse può vantare una supremazia teoretica sulle altre. Infatti non esiste una realtà in sé la cui conoscenza adeguata consenta la formulazione di tesi filosofiche vere da contrapporre a tesi false, poiché, come sostiene Vattimo citando i Frammenti postumi di Nietzsche, “non esistono fatti ma solo interpretazioni”; e questa stessa tesi non può, secondo Vattimo, essere considerata vera perché anche essa è una delle tante interpretazioni possibili(23).

L’ermeneutica, nell’accezione che sta assumendo nella filosofia odierna, è intesa come un dialogo infinito tra una molteplicità di individui che esprimono visioni del mondo relative ai loro particolari punti di vista, e tale dialogo è impossibilitato, per motivi intrinseci, a raggiungere la Verità. Oggi, afferma in proposito Morra, “l’ermeneutica non è più lo strumento per leggere la verità, ma per dissolvere la monoliticità del Vero e giungere alla comprensione del politeismo delle verità” (24).

La verità, essendo relativa ai singoli soggetti interpretanti, può essere quindi decisa democraticamente dagli uomini, poiché sono loro che, in ultima istanza, decidono se adorare Dio o gli idoli, se rispettare le norme morali tramandate dalla tradizione o inventarne di nuove, se rispettare la natura o asservirla ai propri interessi etc.

L’epoca “post-moderna”, afferma Lyotard, ha cancellato la “narrazione-Dio” e celebra la morte del Cristianesimo e della filosofia, mentre riconosce ancora valore alla scienza, il cui fine è “la ricerca di instabilità”(25). In questa epoca, in cui tutte le certezze sono cadute, spetta ad ogni singolo uomo stabilire, in modo sempre provvisorio e rivedibile, il senso dell’esistenza; si realizza quindi oggi la profezia di Nietzsche, che con le parole di Zarathustra, proclamava: “Sì, questo Io, e la contraddizione e la confusione di questo io, è ancora quello che più lealmente afferma il suo Essere, questo io che crea, che vuole, che valuta, e che è la misura e il valore di tutte le cose.[…] Un nuovo orgoglio m’insegnò il mio Io, ed io l’insegno agli uomini: non più nascondere la testa nella sabbia delle celesti cose, ma portarla fieramente, testa terrena che crea il senso della terra!” (26).

L’uomo occidentale, “misura e valore di tutte le cose” e creatore del senso della terra, si è emancipato definitivamente da Dio e da ogni valore morale trascendente ed è adesso finalmente libero di progettare la propria esistenza secondo i propri desideri e di realizzare la propria volontà dominando la natura tramite la scienza e la tecnica, le quali offrono all’umanità odierna possibilità impensabili per le generazioni passate.

L’uomo di oggi, che è libero di decidere anche quanti e quali sono i generi sessuali (secondo alcuni membri delle ONG, presenti alla IV conferenza dell’ONU sulla donna, gli esseri umani si distinguono in maschi, femmine, omosessuali, lesbiche e transessuali (27)), vive però, come accennato precedentemente, un profondo dis-orientamento, perché è privo di una luce che guidi serenamente la sua esistenza e gli indichi il cammino da percorrere. L’aumento costante dei suicidi, la violenza sulle donne e i bambini, il sempre più esteso uso della droga, il dilagare della criminalità sono solo alcuni dei segni di questo dis- orientamento, il quale provoca, in generale, una profonda infelicità.

La situazione esistenziale che vive oggi l’uomo occidentale non è forse in relazione con il clima culturale che lo costituisce in quanto essere storicamente incarnato?

Chi ha pensato le idee che circolano oggi in Occidente e qual è la loro origine? Soprattutto che incidenza esse hanno nel modo di pensare e di agire di centinaia di milioni di uomini? E’ proprio impossibile conoscere la natura dell’uomo? Dio è soltanto una fantasia umana o esiste veramente?

La riflessione filosofica e teologica non può esimersi da dare una risposta a questi interrogativi.

*

NOTE

20) F.NIETZSCHE, Così parlò Zarathustra, cit., p. 176-177.

21) DIELS, 12 [90]. 2,14,16 (H.DIELS, I sofisti. Frammenti e testimonianze, Laterza, Roma-Bari 1954. Il numero tra parantesi quadre indica la collocazione del capitolo nella sesta edizione dei Vorsokratiker di Diels-Kranz, vol.II).

22) O.MARQUARD, Apologia del caso, Il Mulino, Bologna 1991, p.84.

23) Cfr.G.VATTIMO, Oltre l’interpretazione, Laterza, Roma-Bari 1995.

24) G.MORRA, Dio nella filosofia postmoderna, relazione tenuta al Convegno sul tema “Dio oggi”, svoltosi a Roma il 2-3 dicembre 1993 presso la Pontificia Università Urbaniana.

25) J.F.LYOTARD citato in ibidem.

26) F.NIETZSCHE, Così parlò Zarathustra, cit.,p.36.

27) Le ONG (Organizzazioni Non Governative) hanno organizzato, par
allelamente alla IV conferenza dell’ONU sulla donna, svoltasi nel settembre del 1995 a Pechino, una serie di incontri culturali riguardante temi di attualità, quali ad esempio: “L’uso di bambole di gomma in grandezza naturale e di vibratori per alleviare l’oppressione sessuale delle donne”, “Tecniche di corteggiamento tra lesbiche: teoria e pratica”.

[La terza parte è stata pubblicata sabato 6 ottobre]</em>

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ZENIT Staff

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