«Va, ripara la mia casa»!

Lettera di Fr. José Rodríguez Carballo per la beatificazione di Fr. Gabriele M. Allegra

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ROMA, sabato, 29 settembre 2012 (ZENIT.org).- Pubblichiamo la lettera del Ministro generale OFM, Fr. José Rodríguez Carballo, per la beatificazione di Fr. Gabriele M. Allegra, avvenuta oggi nella cattedrale di Acireale, in Sicilia, e di 14 martiri OFM, la quale avverà il 13 ottobre nella cattedrale di Praga, nella Repubblica Ceca.

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Carissimi fratelli,
il Signore vi dia Pace!

Vi comunico, con gioia, due “buone notizie”: la beatificazione di Fr. Gabriele M. Allegra, il 29 settembre nella Cattedrale di Acireale, e la beatificazione di 14 martiri OFM, il 13 ottobre nella Cattedrale di Praga.

Provvidenzialmente i due eventi avvengono alcuni giorni prima e due giorni dopo l’apertura dell’Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI con la lettera apostolica Porta fidei, che avverrà l’11 ottobre 2012. «Desideriamo che questo anno – afferma il Papa – susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza… Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata, e riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio, soprattutto in quest’Anno». Si tratta, quello voluto da Benedetto XVI, di “un programma arduo” per la vita quotidiana di ogni credente, perché «si ritrovi il genuino spirito missionario necessario per dare vita alla nuova evangelizzazione».

La nostra vita ha senso solo a partire dalla fede e solo se la condividiamo con gli altri. I due avvenimenti possono avere il compito di “aumentare in noi la fede”, poiché l’uno ci indica concretamente come nutrirla, sostenerla ed annunciarla – «è possibile attraversare [la porta della fede] quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma» –; l’altro ci dice a quali vertici la fede può giungere: confessare, fino a dare la vita, la bellezza della sequela di Gesù Cristo, nostra vita e regola.

La Parola corra e sia glorificata Questo è stato il desiderio sommo di Fr. Gabriele M. Allegra, per la cui realizzazione ha studiato, lavorato, sofferto ed è morto. Infatti, morì ad Hong Kong nel 1976 commentando il salmo 54!

Nato il 26 dicembre 1907 a S. Giovanni la Punta (Catania), entrò nell’Ordine dei Frati Minori nel 1923 e fu ordinato sacerdote nel 1930. Nel 1918 Fr. Gabriele aveva formulato il desiderio, dopo aver ascoltato la conferenza di un ardente missionario francescano nell’allora Pontificio Ateneo Antonianum in Roma, di recarsi in Cina «per amore della Parola di Dio e per tradurre in lingua cinese l’intera Lettera di Dio agli uomini». Questo “sogno giovanile” si realizzò compiutamente nel 1961. Tale opera colossale non suscitò meraviglia solo in Fr. Gabriele – tanto da fargli dire: «come sono riuscito a fare tutto questo! È merito della Vergine Immacolata» – ma anche in noi. Tale impresa, che gli valse il titolo del «nuovo san Girolamo della Cina e dell’Estremo Oriente», fu resa possibile per la fede del Servo di Dio nella Parola, per l’amore alla Cina e ai Cinesi, in particolare ai lebbrosi e ai poveri, per il diuturno studio sostenuto da una costante vita di orazione e devozione. Così, infatti, si rivolgeva al Signore: «Fa’ che io, come san Bonaventura e il mio caro fratello, il beato Giovanni Duns Scoto, sappia nutrire lo studio in continua preghiera e studi soltanto per diventare un discepolo della divina Sapienza, cioè per conoscerti e per amarti di più».

Fu, insomma, un autentico figlio di Francesco di Assisi e seppe esprimere nella vita e con la vita la più genuina tradizione francescana, ponendosi al servizio della Chiesa e del popolo cinese, unendo santità e scienza. Non a caso le sue scelte “prioritarie” furono: santità, sapienza, apostolato e martirio.

I Patroni del convento di Praga Nel 1604 fu dato ai Frati Minori il convento diroccato di S. Maria della Neve in Praga. Memori dell’invito del Crocifisso di San Damiano a Francesco – «va’ e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina» – riedificarono subito convento e chiesa. Non si limitarono, però, a questo. Con la predicazione della Parola e, soprattutto, con la testimonianza della loro vita, sull’esempio del Poverello, continuarono la loro missione, ponendosi al servizio della fede del popolo di Dio e di coloro che avversavano la fede cattolica fino al dono della vita il 15 febbraio 1611.

Sono molti gli aspetti della testimonianza di questi «beati martiri», come subito vennero definiti, su cui riflettere oggi. Ne vorrei sottolineare uno per la nostra Fraternità universale, come hanno già fatto i Vescovi della Chiesa di Dio che è nella Rep. Ceca, nella lettera che verrà letta nelle messe domenicali del 30 settembre 2012. Si tratta, cioè, del fatto che i 14 martiri OFM formano una vera Fraternità internazionale per le varie modulazioni del carisma francescano – 4 frati sacerdoti (Fr. Federico Bachstein, Fr. Giovanni Martínez, Fr. Bartolomeo Dalmasono, Fr. Simone); 4 frati laici (Fr. Cristoforo Zelt, Fr. Giovanni Didak, Fr. Emanuel, Fr. Giovanni Bodeo); 1 frate diacono (Fr. Girolamo dei Conti Arese); 1 frate suddiacono (Fr. Gaspare Bodeo); 2 frati con i voti temporanei (Fr. Giacomo e Fr. Clemente); 2 frati novizi (Fr. Giovanni e Fr. Antonio) – e per le diverse Nazioni da cui da cui provengono (4 boemi, 4 italiani, 3 tedeschi, 1 spagnolo, 1 francese ed 1 olandese).

Ecco la testimonianza che, soprattutto oggi, le nostre Fraternità internazionali possono offrire ai popoli di un’Europa, e non solo, sempre in bilico fra solidarietà e ricerca dei propri interessi, fra desiderio di essere “casa comune” e innalzamento di nuovi “muri”: un nuovo “schema” di società, basato sulla dignità della persona e sulla valorizzazione delle “ricchezze” di tutti. Si tratta di un’esortazione a ricordare sempre l’invito di Francesco: «per questo Dio vi mandò per il mondo»! Ci ha mandati come fratelli, per essere fratelli di tutti e per dire a tutti: voi siete fratelli. Dare testimonianza di fraternità è il primo e più leggibile annuncio del Vangelo. No, le Fraternità internazionali non sono un’idea peregrina. Si rifanno alla “traccia antica”, alla Fraternità itinerante di Francesco, alla Fraternità internazionale dei 14 martiri di Praga!

Conclusione

Vi comunico la notizia, carissimi Fratelli, di questi due avvenimenti memorabili per la nostra Fraternità universale, non per «ricevere gloria ed onore» da ciò che fecero questo nostri Confratelli, ma perché tali eventi costituiscono un messaggio di speranza per noi, impegnati a rivitalizzare la nostra vocazione e missione.

In ogni epoca l’«albero serafico» produce frutti copiosi e straordinari, che ci dicono che è sempre possibile vivere secondo la forma di vita donataci da san Francesco di Assisi.

A noi probabilmente non verrà chiesta l’effusione del sangue, ma la fedeltà a ciò che abbiamo promesso nel giorno della nostra professione, sì! Viviamola nella trama della nostra esistenza quotidiana così da essere nel mondo attuale «esegesi viventi» del santo Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo e, di conseguenza, messaggeri credibili ed attraenti della Buona Notizia, affinché «tante persone in ricerca di Dio» possano «trovare il giusto percorso per accedere alla “porta della fede”».

Roma, 24 settembre 2012

Con affetto
vostro Ministro e servo
Fr. José Rodríguez Carballo, ofm
Ministro generale OFM

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ZENIT Staff

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