ROMA, martedì, 25 settembre 2012 (ZENIT.org).- “È veramente triste e sconvolgente che nonostante le misure di sicurezza si sia trovato il modo di colpire i fedeli che vanno alla Messa domenicale”.
Questa la dichiarazione rilasciata all’agenzia FIDES (www.fides.org) da Monsignor Ignatius Ayau Kaigama, Arcivescovo di Jos e Presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria. in seguito all’attentato avvenuto domenica 23 settembre, contro la Cattedrale cattolica di Bauchi, nel nord della Nigeria, commesso da un kamikaze appartenente al gruppo islamista Boko Haram.
“Quest’ultimo attacco è veramente scioccante, – ha aggiunto monsignor Kaigama – perché non si può mai essere sicuri di dove, quando e come i terroristi attaccheranno. In questo momento mi sto recando in un villaggio per incontrare i fedeli, ma non so se tornerò a casa, perché questa gente è così malvagia che può fare qualsiasi cosa. Ma dobbiamo andare avanti con la nostra vita e il nostro lavoro, e non lasciarci intimidire dai violenti. La vita va avanti”
Il governo comincia comunque a reagire. l’Osservatore Romano riporta infatti che a Damaturu capitale dello Stato nordorientale di Yobe e a Potiskum, la seconda città dello Stato, sono stati arrestati circa 170 presunti terroristi, scovati in rastrellamenti condotti dall’esercito casa per casa. Il 17 settembre era stato ucciso, il portavoce di Boko Haram, noto con lo pseudonimo di Abu Qaqa, e l’esercito nigeriano ha affermato di aver ucciso 35 miliziani del gruppo fondamentalista islamico Boko Haram, in un’operazione condotta tra domenica sera e ieri a Damaturu
Nei due centri è in atto un coprifuoco a tempo indeterminato. Per dar man forte all’esercito già presente in zona, il Governo centrale ha deciso di spedire altri due battaglioni composti da oltre mille uomini nello Stato di Yobe.