ROMA, domenica, 23 settembre 2012 (ZENIT.org).

Lettura

In certe occasioni la differenza tra Gesù e i discepoli, così come tra il Vangelo e il mondo, appare più grande ed evidente. Nel Vangelo di oggi, mentre Gesù dà l’annuncio della sua passione, i discepoli si contendono il posto del più grande. Il libro della Sapienza e la lettera di Giacomo ci fanno scoprire la profondità del male; gli empi si organizzano per eliminare il giusto, mettendo alla prova Dio stesso. La lettera di Giacomo presenta la contraddizione tra l’origine del bene e quella del male: il bene viene dalla sapienza di Dio, il male deriva dalle nostre passioni.

Meditazione

Gesù si confida con i suoi e pone davanti a loro la sua anima, manifestando il suo prossimo destino di passione e morte, ma anche di risurrezione. Perché lo fa? Senza dubbio Gesù ha un bisogno interiore di manifestarsi ai suoi. Egli ha già intravisto nell’opposizione dei suoi nemici una minaccia mortale, e ormai comincia a riconoscere la modalità con la quale il Padre porterà a compimento la sua missione: il Figlio donerà la sua vita fino alla morte, ma il Padre trasformerà in risurrezione il suo sacrificio. Gesù desidera anche preparare i suoi allo scandalo della croce, affinché non si disperdano. I discepoli tuttavia navigano per un altro mare. Prima di tutto non capiscono il senso delle parole di Gesù, tanto esse sono lontane dal loro immaginario, e tanto l’annuncio della risurrezione è nuovo e sorprendente. Ma è soprattutto il loro cuore ad essere lontano. Certamente essi hanno seguito Gesù per un’attrattiva verso di Lui; quello che il Maestro diceva e faceva aveva aperto davanti ai loro occhi una prospettiva inaudita. I miracoli e le parole del Signore Gesù annunciavano un mondo nuovo, un Regno imminente. Essi pensavano che ne avrebbero avuto parte, e ciascuno rivendicava per sé il primo posto, come appare nell’episodio di Giacomo e Giovanni, che volevano sedere l’uno alla destra e l’altro alla sinistra di Gesù. Il Signore procede con la sua logica che rovescia tutti i calcoli umani: il più grande dovrà essere quello che serve di più. Gesù fa un altro passo: egli non si immedesima con i potenti e i ricchi, ma con il più piccolo, con un bambino. La logica del Vangelo sovverte i criteri umani, ma inaugura un’umanità vera e dignitosa per ogni uomo che viene al mondo.

Preghiera

Cuore Divino di Gesù, io Ti offro, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. (Apostolato della preghiera).

Agire

Cerco di vivere secondo il modello mostrato da Gesù: accolgo chi incontrerò oggi, consapevole che Cristo ama ciascuno e tutti indistintamente.

Meditazione del giorno a cura di Don Angelo Busetto, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it