ROMA, sabato, 22 settembre 2012 (ZENIT.org).- Con questo articolo inizia una nuova rubrica settimanale di ZENIT, La Sinagoga del Sabato, che sarà curata da Egidio Chiarella.
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di Egidio Chiarella*
La religione non è istinto e, come ha precisato Benedetto XVI in Libano, non può essere lo strumento di chi vuole prendere il potere sulle coscienze per ragioni politiche. In questi giorni sono apparsi ai nostri occhi, con una violenza inaudita, scontri a Tunisi, in Libano, Yemen e cortei di protesta a Kabul, in Malesia e in Bangladesh. Manifestazioni, a dir poco, cruente hanno investito tra l’altro, dopo quanto è successo a Bengasi, anche le ambasciate, inglese e tedesca, in Sudan. Il raggio d’azione si allarga purtroppo sempre di più e tocca in pieno la Francia! Al Cairo una massa di persone, che manca di tutto e che vive disperata nelle periferie, ha gridato il proprio odio contro gli Stati Uniti. Una vera rivolta in nome della propria religione, per la diffusione del film ritenuto blasfemo contro l’Islam. Sono stati questi rivoltosi, come ha scritto l’inviato del Corriere della Sera in Egitto, a ripetere, con naturalità disarmante, a tutti noi cristiani: “Non fareste così anche voi? Non vorreste vendetta se fosse stato offeso Gesù?”.
Ma non fu lo stesso Gesù che, ricordando quantofu detto nel Vecchio Testamento “Occhio per occhio e dente per dente”, disse alla folla, che lo ascoltava, di non opporsi al malvagio? E a chi ci dona uno schiaffo sulla guancia destra, di porgere anche l’altra? O ancora, a chi vuole portarci in tribunale e toglierci la tunica, di lasciare anche il mantello?
L’impulso rabbioso, al contrario, diventando un dispositivo di morte, è prevalso sulla ragione, sullo spirito, sull’uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio, sulla religione strumento per penetrare il mistero divino. L’ala violenta ed estrema, anche se minoritaria, della pur grande Tradizione Islamica, incendia ormai il fuoco dell’odio in molte piazze. Usa dei poveri disperati, sfruttando le loro miserie, per conquistare uno spazio di potere. Non può, tutto questo, che far solo male alla pace nel mondo; alla libertà individuale; al bene comune; al benessere materiale a cui aspirano legittimamente anche coloro che sono stati scaraventati per le strade a protestare. Dov’è, in tutto quello che sta succedendo, la ricchezza spirituale che predicano le grandi religioni monoteistiche? Senza di essa non ci potrà mai essere ricchezza materiale nell’equità sociale e nel rispetto degli uomini di ogni credo o filosofia di vita!
E sempre Gesù che, citando quanto fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”, affermò che, anche chi si dovesse solo adirare con il proprio fratello, dovrà essere sottoposto al giudizio.
L’istinto che agita in questi giorni il Medio Oriente non ha niente a che fare con la religione. Sono per di più sicuro che, chi si professa ateo, oggi si trovi in prima linea a condannare ogni forma di violenza e forse, più di un credente fanatico, ad assaporare e far proprio un messaggio di pace e di riconciliazione tra i popoli. Lo stesso messaggio si ritrova nelle parole eterne di Cristo, che hanno rivoluzionato il pensiero dell’umanità e che ci hanno esortato ad “amare i nostri nemici e a pregare per quelli che ci perseguitano, per essere figli del Padre nostro che è nei cieli”. Infatti sta scritto che se dovessimo amare solo quelli che ci amano, non ne avremmo alcuna ricompensa.
* Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, collabora con il Ministero dell’Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo La nuova primavera dei giovani.
Chi volesse contattarlo può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it