Un'iniziativa originale per curare bambini e famiglie nelle Filippine

Festeggiando il 25° anniversario della fondazione della Missione delle Ancelle Parrocchiali dello Spirito Santo è stato riapprezzato il progetto Jimuel

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

di Eugenio Fizzotti

ROMA, venerdì, 21 settembre 2012 (ZENIT.org).- Originale è la testimonianza del dottor Isidoro Napoli, medico rianimatore dell’Ospedale di Locri, in provincia di Reggio Calabria, il quale durante una visita a una missione nelle Filippine si trovò impantanato nella palude di emozioni e di impotenza e decise di elaborare e realizzare un progetto di solidarietà, nominato Jimuel, consistente in una serie di interventi che, con interessamento premuroso e sollecito, puntano a favorire la guarigione e, soprattutto quando, con un’immagine simbolica molto significativa, si verifica che la coscienza e la volontà si trovano in un acquitrino emotivo che investe l’enorme massa di forze oscillanti tra i due estremi di vita e di morte, con la conseguenza che occorre favorire le personali proprietà di amore e di intelletto attraverso l’applicazione di traballanti meccanismi musico-informatico-gestional-creativo-analitici.

Con coraggiosa e decisiva disponibilità benemeriti enti non governativi si occupano di sfruttare lo spirito missionario dei medici che decidono, o possono decidere, di prestare la loro opera presso i paesi più bisognosi utilizzando la personale enorme risorsa professionale nel prendersi cura degli altri. L’iniziativa Jimuel è partita da circa otto anni e manifesta l’impegno specialistico in diagnostica per immagini con tecnologie di punta nel settore, facendo uso massivo della telerefertazione per esami di TC e Risonanza Magnetica, materiale dal peso informatico notevolissimo, che viene gestito con una certa disinvoltura proprio via internet.

Le immagini DICOM inviate a medici collaboratori del dottor Isidoro Napoli, e attivi in tutta Italia, vengono così refertate contribuendo ad aumentare la produttività e la specificità della diagnosi. Il concetto è di utilizzare un sistema concepito per business in campo umanitario, tenendo ben presente che, nonostante il regime di ristrettezza, il dottor Napoli dichiara che «ci è venuto in aiuto un semplice e fantastico fonendoscopio digitale. In realtà avevamo provato a costruirne uno artigianale, e funzionava, ma a distanza di sole due settimane dalla nostra geniale invenzione, dalle montagne del Nevada, una piccola azienda di elettronica medica che tirava fuori un meravigliosissimo strumento che ora ci permette di ascoltare il cuore e i polmoni dei bimbi in tempo reale a 12.000 Kmdi distanza. Poi con SKYPE siamo in grado di parlare con i nostri piccoli pazienti e di interagire con loro tramite delle essenziali interfacce: i missionari».

Un punto di forza del progetto Jimuel non è di costruire ex novo strutture più o meno complesse, ma di fornire servizi di alta specializzazione medica a strutture preesistenti, già integrate nel territorio, come, ad esempio, le missioni. Esse svolgono il mirabile compito di sfamare i bambini, di vestirli, di educarli, di levarli dalla strada per evitare che si ammalino.

«In paesi come le Filippine – sottolinea il dottor Isidoro Napoli – il sistema sanitario esiste, ma è solo a pagamento, per cui assolutamente precluso a una larga maggioranza che vive in stato di povertà assoluta e che della malattia segue tutto il decorso fino al frequente esito letale. Le missioni fanno ciò che possono e poiché mancano le competenze mediche noi le forniamo loro attraverso una straordinaria rete di competenze mediche che offrono la loro professionalità per la cura diretta dei bambini. Jimuel funziona così: dei medici dall’Italia si collegano periodicamente con un ambulatorio informatizzato a Manila. Visitano i bambini-pazienti, raccolgono tutti i dati clinico-anamnestici disponibili, compilano una cartella clinica elettronica e il pacchetto di dati viene consultato da più medici volontari on-line che direttamente dal loro computer di casa formulano autonomamente una loro diagnosi e propongono una terapia partendo dalla disamina dei dati a disposizione e dalla lettura dei consulti dei colleghi».

Poiché a Manila nelle Filippine si sono svolte le celebrazioni per il 25mo anniversario della fondazione delle Missioni delle Ancelle Parrocchiali delloSpirito Santo, Jimuel è stato invitato come ospite d’onore alla manifestazione conclusiva alla quale hanno partecipato i bambini che usufruiscono del servizio medico organizzato dall’Associazione e le rispettive famiglie; inoltre, sono stati presenti numerosi benefattori locali che sostengono l’attività delle strutture fondate e sostenute dei membri dell’Associazione che porta avanti il progetto Jimuel.

Avendo partecipato alle manifestazioni festive, il dottor Isidoro Napoli ha informato di aver «portato il saluto di tutti noi alle Suore che continuano, con molta umiltà, a svolgere un prezioso compito di accoglienza nei confronti di comunità altrimenti escluse da diritti elementari come l’alimentazione, l’istruzione, la salute. Particolarmentetoccante la gioia dei bambini, che si sono esibiti con abiti locali in danze e canti tipici».

Nell’ambito della visita si è verificato l’incontro con il Decano della Facoltà di Medicina dell’Università Santo Tomas di Manila, la dott.ssa Graciella Garaiblas-Gonzaga, che ha voluto utilizzare il tramite dell’Associazione del progetto Jimuel per stipulare un importante accordo di cooperazione con la Facoltà di Medicina dell’Università di Pisa e con il Bambin Gesù di Roma, consegnando al dottor Isidoro Napoli i protocolli di intesa da sottoscrivere.

Di conseguenza nelle prossime settimane due medici specializzandi filippini (il dott. Edoardo Oclarit, specializzando in Oftalmologia Pediatrica, e il dott. Roderick Arcinas, specializzando in Urologia Pediatrica) presenteranno le loro candidature per partecipare al progetto ospiti rispettivamente del Bambin Gesù il primo e il secondo della Fondazione ARPA presso il Dipartimento di Chirurgia e Trapianti dell’Università di Pisa. Quest’ultimo progetto è stato avviato grazie all’importantissimo ruolo del Prof. Mosca, Presidente dell’Associazione ARPA, Direttore della Scuola di Specializzazione a indirizzo in Chirurgia Generale, Direttore del Dipartimento di Oncologia, dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Presidente del Dottorato di Ricerca in Chirurgia, Biotecnologie e Immunologia dei Trapianti.

Va anche rilevato che, ben informato del progetto Jimuel, Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, Vescovo della Diocesi calabrese di Locri-Gerace, ha già avuto modo di dedicare un po’ del suo tempo a questa straordinaria iniziativa, apprezzandola al punto da avviare un tentativo di contatto con un suo confratello missionario in India per verificare la possibilità di aprire un Ambulatorio telematico pressola sua Missione.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione