Sophia e la "Caritas in Veritate"

Monsignor Piero Coda, preside dell’Istituto Universitario Sophia, spiega la relazione tra teologia, “Caritas in Veritate” e Loppianolab

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di Antonio Gaspari

LOPPIANO, venerdì, 21 settembre 2012 (ZENIT.org) – Uno dei promotori della manifestazione Loppianolab è l’Istituto Universitario Sophia (IUS). ZENIT ha chiesto al teologo monsignor Piero Coda, preside dello IUS, cosa c’entra la teologia con Loppianolab?

E monsignor Coda ha risposto: “C’entra perchè è la visione di Dio e dell’uomo che Gesù ci ha donato e che la Chiesa custodisce e pratica nel corso dei secoli in dialogo con la cultura che può innervare la necessità e le forme dell’innovazione che sono chieste dalla situazione socio culturale del nostro paese. Quindi la teologia non può essere latitante in questo cantiere ma deve dare il suo apporto, disinteressato gratuito, ma indispensabile e orientatore”.

Lei vorrebbe dire che più c’è la crisi più ci vuole teologia…

“Proprio così – ha precisato il Preside dello IUS – basta riferirsi a questa grande enciclica di Benedetto XVI che è la Caritas in veritate. Un enciclica profetica in cui il Santo Padre sottolinea che è proprio la interrelazione tra la teologia, le scienze umane, la filosofia, l’economia e la politica che può permettere quel nuovo slancio di pensiero che  può essere l’anima del progresso sociale del nostro tempo”.

Quando abbiamo fatto notare che è stata Chiara Lubich ad anticipare questo pensiero con l’idea dell’economia del dono, monsignor Coda ha spiegato: “L’economia del dono, l’economia di comunione nell’ispirazione carismatica di Chiara Lubich è in sintonia profonda con questo indirizzo del magistero di Benedetto XVI. Questo mostra che lo Spirito Santo è sempre contemporaneo a se stesso”.

Alla domanda su come si fa a riportare Dio nella società dei nostri tempi, il preside dello IUS ha detto: “Quando chiede il ritorno di Dio, Benedetto XVI lancia un appello sentito e sofferto”.

“Nel nostro tempo – ha aggiunto monsignor Coda – sembra rarefarsi la presenza della luce di Dio nella società. Occorre riaccendere questa presenza e si riaccende seguendo il Vangelo di Gesù e cioè incarnando una logica di gratuità, di apertura alla verità, di dialogo a 360 gradi, di giustizia”.

In conclusone abbiamo chiesto al professor Coda perché un giovane dovrebbe essere interessato a Sophia, e lui ha risposto “Sophia non è una Università in cui si studia solamente la teologia è una università in cui si studiano le scienze dell’uomo, della natura, della società, cercando di illuminarle con il Vangelo di Gesù e la dottrina della Chiesa proprio per realizzare il progetto della Caritas in veritate. Dunque per un cristiano e per un uomo o una donna in ricerca della verità studiare allo IUS è una grande opportunità proprio per il nostro tempo”.

L’Istituto Universitario Sophia (IUS) è un centro di formazione e di ricerca accademica, in cui, le diverse culture e le diverse discipline, si sviluppano in un contesto di forte relazionalità. Si tratta di un laboratorio di sperimentazione interdisciplinare e interculturale, un luogo d’eccellenza a servizio della crescita umana e culturale.

È stato eretto dalla Santa Sede e i corsi e i titoli conferiti sono riconosciuti in conformità agli accordi internazionali e ai parametri stabiliti dalla Convenzione di Lisbona e dal Processo di Bologna tramite il sistema di accreditamento ECTS.

Lo IUS è espressione del Movimento dei Focolari (Opera di Maria), è stato promosso dalla fondatrice Chiara Lubich e da un gruppo internazionale di docenti di varie discipline. Ha sede a Loppiano – Incisa in Val d’Arno (Firenze).

* Per ogni informazione: www.iu-sophia.org

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ZENIT Staff

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