Una Tradizione vivente

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, giovedì, 20 settembre 2012 (ZENIT.org).

Lettura

Il dono del Vangelo è stato trasmesso ai Corinti da Paolo. Ma egli, a sua volta, l’ha ricevuto da una rivelazione e dalla conferma dei fratelli nella fede, in particolare da Pietro e Giacomo. Il Vangelo non è un’invenzione, ma una tradizione, cioè la trasmissione di un fatto accaduto e vissuto. L’intero Vangelo è tradizione vivente di fatti e di parole. È bello poter pensare che la donna del Vangelo di Luca sia la stessa del Vangelo di Matteo, dove Gesù dice: «Dovunque sarà annunciato questo Vangelo, nel mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche ciò che ella ha fatto».

Meditazione

Noi dobbiamo essere profondamente grati a chi ci ha trasmesso il Vangelo. Quei primi discepoli che, dopo aver incontrato Gesù, lo hanno raccontato a fratelli e sorelle, ad amici e ad estranei, sono arrivati poi a comunicarlo ad altri “fino ai confini della terra”. Si è trattato di una comunicazione non solo verbale. Nella potenza dello Spirito Santo, gli apostoli hanno comunicato la presenza di Gesù stesso attraverso i segni sacramentali. Hanno comunicato la carità di Cristo attraverso la vicinanza e il soccorso ai fratelli. La tradizione è una vita che si comunica, una vita che rende presente il passato alle generazioni che si susseguono. Gesù non è un uomo finito, che si è spento dentro le pagine della storia. La sua risurrezione lo rende vivo per i secoli, vivo per l’eternità. Egli diventa contemporaneo di ogni uomo. Non però in un modo “spirituale”, quasi fosse fuori della storia, né solo attraverso un sentimento del cuore che lo rievoca, ma per mezzo di parole, gesti, azioni, persone e comunità in cui la sua persona e la sua azione ridiventano presenti. Per questo, il gesto della donna verso Gesù, e la misericordia del Signore verso di lei, non solo vengono rievocati in un racconto che continua a commuoverci, ma si ripresentano nei gesti in cui noi ci consegniamo al Signore e nelle azioni di misericordia che egli continua a compiere per noi. La presenza di Cristo vive nella Chiesa, nelle persone che la costituiscono e che agiscono nel suo Corpo mistico. Questo passato diventa presente e ci fa vivere; a sua volta questo passato vive attraverso di noi e viene consegnato alle generazioni future. Come una vita e non come un libro, come azione e non solo come insegnamento, come testimonianza e non solo come precetto morale. C’è una continuità “fisica”, animata dalla potenza dello Spirito di Dio.

Preghiera

Ti ringrazio, o Signore, per le persone che mi hanno trasmesso la fede: genitori, sacerdoti, educatori, e tutta la comunità della Chiesa nella quale tu continui a vivere e puoi ancora essere creduto, amato, accolto. Ti ringrazio per questa Chiesa nella quale noi possiamo ancora vivere in comunione con te.

Agire

Con riconoscenza, pregherò per le persone che mi hanno trasmesso la fede.

Meditazione del giorno a cura di Don Angelo Busetto, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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