di Paola de Groot
ROMA, mercoledì, 19 settembre 2012 (ZENIT.org).- Costanza ci aveva aveva fatto sorridere e meditare con il suo primo libro “sposati e sii sottomessa” ma fondamentalmente ci aveva lasciato con una domanda in sospeso: come converto mio marito? Quando è arrivata la notizia di un secondo libro tutte noi lettrici sposate abbiamo cominciato a fregarci le mani ridacchiavando sotto i baffi: adesso sentiranno i nostri cari mariti la giusta reprimenda cattolica sul matrimonio.
Ma Costanza ci ha sorprese ancora una volta: sì perchè la conversione dei mariti passa attraverso le mogli ed è quindi a noi in particolare (ma gli uomini, sì, sono più coinvolti rispetto al primo libro!) che ancora una volta la scrittirce si rivolge quando parla del matrimonio. Perchè quella degli uomini, lo tiene a precisare più volte nel testo, è una lingua non lingua. Nel senso che è talmente diversa dalla nostra che il dialogo come noi lo vorremmo (attento, affettuoso, presente, comprensivo, etc etc) non è possibile.
Ma se gli uomini non capiscono spesso le nostre parole capiscono molto bene il tono dei nostri discorsi e ancora di più i nostri gesti concreti e il rispetto che con quelli comunichiamo. Il messaggio alla base è quello che la conversione, cioè la felicità, non è nonostante il proprio marito ma proprio grazie a lui, anche ai suoi limiti e al suo egoismo. L’effetto è quindi una conversione a tutto tondo della coppia che passa attraverso la vocazione matrimoniale e coinvolgi entrambi gli sposi.
La scrittrice ci invita a diventare moglie di Gudbrando: cioè ad avere un atteggiamento positivo a priori nei confronti dei nostri mariti in modo da poter innescare così un circolo virtuoso. I coniugi e i genitori si possono rispecchiare molto bene nelle tipologie che Miriano tratteggia in modo divertente ed acuto: la madre dedita totalmente al figlio che dimentica il marito, la moglie criticona con crisi di ipercontrollo o l’altra lamentosa e dolente. E alla fine di ogni capitolo, alla conclusione di questa analisi, un concreto impegno a migliorarsi.
Sì perchè per Costanza Miriano il matrimonio è un impegno: non ci si sposa sperando che funzioni ma con lo scopo onesto, senza tattiche e sotterfugi, di farlo funzionare sgombrandolo di tutte le velleità romantiche che da oltre un secolo hanno inquinato l’idea dell’amore.
Ma qual è allora il segreto? L’accoglienza, il rispetto e ancora una volta la sottomissione franca e sincera da parte della donna arriveranno veramente a parlare al cuore del marito. Il “temuto” libro per gli uomini non è arrivato ma ancora una volta un libro intelligente e divertente (quante volte ci si riconosce nelle sue pagine!) sulla profonda ragionevolezza della via cristiana alla felicità, anche e incredibilmente, attraverso il matrimonio.
SCHEDA
Titolo: Sposala e muori per lei
Autore: Costanza Miriano
Editore: Sonzogno
Pagine: 206
Prezzo: 15,00 euro