NAPOLI, domenica, 16 settembre 2012 (ZENIT.org).- Riportiamo di seguito l’intervento del cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, tenuto in occasione della serata del ciclo Dieci piazze per Dieci Comandamenti, svoltasi sabato 15 settembre in Piazza del Plebiscito nella città partenopea.
***
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,
sono veramente felice di porgere il saluto mio e dell’intera Chiesa napoletana a voi qui riuniti. È una gioia essere qui e devo ringraziare Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS, per avere individuato anche Napoli, la diocesi, come piazza, come luogo dove poter meditare su questo Comandamento del Signore “Onora il padre e la madre”. Direi che è una scelta particolarmente felice perché qui a Napoli, con la diocesi e la nostra regione, viviamo questa fede radicata nel sentirsi parte di quel progetto di Dio che ci invita a tenerci strettamente legati ai nostri genitori, ai nostri parenti, ai nostri fratelli e sorelle.
“Onora il padre e la madre” è Parola di Dio, non è una invenzione dell’uomo. È Dio che ha detto “Onora il padre e la madre”, ce lo ha raccomandato: questo è già nella Bibbia, nell’Esodo, nel Deuteronomio e prima ancora nella Genesi. È ancora nel Vangelo di Marco, di Matteo, nella lettera di San Paolo agli Efesini. È Gesù stesso che è voluto nascere in una famiglia, il Dio che diventa uomo e sceglie la famiglia, un padre e una madre: una madre che gli dà la vita, un padre putativo che lo guida, che lo sostiene, che lo aiuta a crescere. “Cresceva in sapienza, in statura e in grazia” (Lc 2, 52), era la manifestazione di Dio. Perché? Perché Dio è famiglia: il Padre genera il Figlio nell’amore dello Spirito Santo e ha voluto che l’umanità fondasse su questa realtà divina la sua entità, anche di ordine civile e sociale.
Che cos’è l’umanità? Che cosa dovrebbe essere l’umanità se non la famiglia delle famiglie? Che cos’è la Chiesa se non la famiglia delle famiglie? Che cos’è la famiglia se non quella immagine di Dio famiglia che è nella Trinità? Allora noi vogliamo gridare questa fede nelle nostre piazze come ha voluto il Rinnovamento nello Spirito Santo. Io spero che qui a Napoli e in tutte le piazze, in tutto il mondo, si gridi che la famiglia è viva perché Dio è vivo, perché Cristo è vivo e noi non possiamo prescindere da questa Parola di Dio.
Nessuno potrà mai limitarci dal gridare con forza che la famiglia è sacra, che la famiglia è fondamento, che la famiglia è cellula, che la famiglia si sviluppa come segno e manifestazione d’amore. Cos’è la famiglia se non un rapporto di amore tra padre e madre, tra genitori e figli, tra figli e genitori? Perché c’è la crisi della famiglia? Perché c’è crisi di amore. Perché quando una madre e un padre smettono di amarsi, quando i genitori non sanno trasmettere amore ai figli, allora arriva la crisi. Qual è la chiave? Ritrovare l’amore che Dio pone a fondamento della famiglia.
Quanti di voi vivono in famiglie cristiane nelle difficoltà, nelle sofferenze però fedeli a questo amore che avete giurato davanti a Dio e davanti alla Chiesa? Dobbiamo riscoprire l’amore come fondamento della famiglia. Cos’è l’educazione dei genitori verso i figli? È un’arte di amore. I genitori devono insegnare ai figli ad amare, a darsi, a donarsi come loro si sono donati. Il genitore non può dire: “io ti ho generato, ora vai per la tua strada”. È ogni giorno, in ogni momento che il genitore continua a generare un figlio con il suo amore. Quando questa corrente di amore si esaurisce allora i rapporti vengono meno.
Non basta dire: “Voglio bene a mio figlio perché gli dò i soldi per compare la motocicletta, la macchina…”. Non è così. Tu, genitore, vuoi che il figlio ti onori? Non ti deve onorare perché gli dai i soldi ma perché gli comunichi amore, perché ogni giorno gli dai il tuo amore, la tua vita, la tua donazione. È quello che noi vogliamo realizzare. È questa la famiglia di Dio, questa la famiglia della Chiesa. Vorremmo che tutte le famiglie fossero come questa perché la famiglia sana è anche elemento di sviluppo per una società, per una comunità. Una comunità è famiglia delle famiglie quando si vive come fratelli e sorelle, come figli di uno stesso padre. È allora che la società cresce, aumenta.
È questo il mio augurio: Dio benedica le famiglie, l’umanità, la famiglia umana, la famiglia degli uomini e delle donne, la famiglia dei giovani, la famiglia dei figli, la famiglia di cui noi siamo espressione vivente. Il Signore ci assista, aiuti anche coloro che si fanno promotori di questa verità fondamentale per il futuro di tutti noi. Dio benedica e la Madonna che è la madre delle famiglie ci accompagni!