di Alfonso Maraffa
ROMA, sabato, 15 settembre 2012 (ZENIT.org).- Ad ottobre con l’inizio dell’anno della fede arriverà in tutte le librerie cattoliche il libro di don Marcello Stanzione edito dalla Gribaudi intitolato “Forti nella fede” e contenenti 365 pensieri quotidiani. Tale libro composto appositamente per l’Anno della fede cerca di fondare l’Anno della fede sui due pilastri indicati da Benedetto XVI nella lettera d’indizione “Porta Fidei”: la riflessione sull’atto stesso del credere e l’approfondimento dei contenuti di ciò in cui si crede.
E’ questo l’obiettivo della “Nota con indicazioni pastorali per l’Anno della Fede” pubblicata con la data del 6 gennaio 2012 e la firma del prefetto, il cardinale William Levada, dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Un documento nato dal mandato conferito dal Pontefice attraverso la stessa lettera “Porta Fidei” e suddiviso in tre parti: un’introduzione, un capitolo centrale con le indicazioni divise in quattro livelli (dalla Chiesa universale fino alla parrocchia) e la conclusione.
Le indicazioni, si legge nella Nota, “intendono sollecitare, in modo esemplificativo, la pronta responsabilità ecclesiale davanti all’invito del Santo Padre a vivere in pienezza quest’Anno come speciale “tempo di grazia”.
Nell’introduzione la Nota della Congregazione ricorda le date (apertura l’11 ottobre 2012), chiusura 24 novembre 2013) dell’Anno speciale e lo sfondo costituito ai due anniversari dall’apertura del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962) e della promulgazione del Catechismo della Chiesa cattolica (11 ottobre 1992). Inoltre vengono ricordate le motivazioni e gli obbiettivi di questa iniziativa del Pontefice : “l’Anno della fede vuol contribuire a una rinnovata conversione al Signore Gesù e alla riscoperta della fede, affinché tutti i membri della Chiesa siano testimoni credibili e gioiosi del Signore risorto nel mondo di oggi”.
La prima parte delle indicazioni pastorali è dedicata al livello più ampio pere le iniziative, quello della Chiesa universale. La Nota, in particolare, ricorda alcuni appuntamenti già fissati e ne auspica altri, Innanzitutto, si legge, “il principale avvenimento ecclesiale all’inizio dell’Anno delle fede” sarà la XIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, che si terrà a ottobre 2012 sul tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione delle fede cristiana”. Durante il Sinodo, l’11 ottobre 2012, “avrà luogo una solenne celebrazione d’inizio dell’Anno della fede”.
La Nota chiede poi che vengano incoraggiati durante tutto l’Anno i pellegrini alla Sede di Pietro, in Terra Santa. Ma anche le celebrazioni e gli incontri e presso “i maggiori santuari” mariani. Il documento definisce la Giornata mondiale della gioventù del 2013 a Rio de Janeiro come un’occasione privilegiata “per sperimentare la gioia che proviene dalla fede” e auspica simposi, convegni e raduni di ampia portata.
Viene poi richiesto uno speciale approfondimento – soprattutto da parte di seminaristi e novizi – dei documenti del Concilio e del Catechismo. Inoltre non manca l’esortazione all’ascolto più attento degli interventi del Papa. Attenzione anche all’ambito del dialogo interconfessionale ecumenica”. La chiusura dell’Anno avverrà durante una Messa presieduta dal Papa. Tutte le iniziative, infine, saranno coordinate da un’apposita segreteria istituita presso il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, cui andranno segnalati i principali eventi organizzati nell’ambito dell’Anno della fede.
Gli esponenti di tutto il mondo vengono invitati a promuovere “una giornata di studio” da “dedicare al tema della fede”, ma anche a favorire la ripubblicazione dei documenti del Concilio, del Catechismo e del suo Compendio. Testi, che, aggiunge la nota, bisognerà tradurre nelle lingue quali ancora non esistono. Andranno promossi, poi, “trasmissioni televisive sul tema della fede”.
Gli episcopati saranno chiamati a “diffondere la conoscenza dei santi del proprio territorio”, oltre che a “valorizzare il patrimonio delle opere d’arte” delle Chiese locali. Negli studi teologici, nei Seminari e nelle Università cattoliche i docenti saranno invitati a “verificare la rilevanza, nel loro insegnamento dei contenuti del Catechismo”. I teologi a loro volta saranno chiamati a collaborare per la realizzazione di sussidi divulgativi. Infine gli episcopati vengono invitati alla “verifica dei catechismi locali per assicurare la loro piena conformità con il Catechismo”.
La Nota auspica che l’Anno della fede venga aperto e poi chiuso anche con delle celebrazioni a livello una giornata dedicata al Catechismo. Il tema della fede, poi, potrà essere al centro delle lettere pastorali dei vescovi, i quali vengono inviati a organizzare “momenti di catechesi destinati ai giovani e a coloro che sono in ricerca del senso della vita”. Le comunità locali saranno chiamate a verificare la recezione del Vaticano II e del Catechismo, soprattutto nella formazione dei catechisti. Stesso invito anche per quanto riguarda i cammini di formazione permanente del clero.
Nei percorsi di riflessione, inoltre, viene auspicato un coinvolgimento del mondo accademico e della cultura. Si potranno poi organizzare incontri ispirandosi ai dialoghi del “Cortile dei gentili” , avviati sotto la guida del Pontificio Consiglio della cultura. Speciale attenzione, nota il documento, nell’Anno della Fede, dovrà essere dedicata alle scuole cattoliche, dove sarà opportuno usare uno strumento come il Compendio del Catechismo o il libro ”Youcat”.
Il quarto livello delle proposte è quello delle parrocchie, comunità, associazioni, movimenti ai quali viene chiesto di meditare la lettera “Porta Fidei”, che, tra l’altro, lancia l’invito a “intensificare la celebrazione delle fede nella liturgia e in particolare nell’Eucarestia”. Sacerdoti e catechisti, poi, vengono inviati a dedicare maggiore attenzione ai documenti del Concilio e al Catechismo, promuovendo anche la creazione di “gruppi di fedeli per la lettura e l’approfondimento” di questi testi. Viene chiesto, inoltre,un rinnovato impegno per la diffusione del Catechismo, anche attraverso sussidi adatti alle famiglie e nei momenti di contesto con i nuclei domestici “benedizioni delle case, celebrazioni dei sacramenti).
La Nota auspica anche iniziative come le missioni popolari e un rinnovato impegno nell’evangelizzazione. A tutti i livelli ogni iniziativa, conclude la Nota, dovrà “favorire la gioiosa riscoperta e la rinnovata testimonianza della fede”.
(segue)