ROMA, giovedì, 13 settembre 2012 (ZENIT.org).- Le “sezioni primavera”, servizi rivolti a bambini dai 24 ai 36 mesi di età, avviate nel 2007 ed attive fino all’anno 2011/2012, rischiano di non poter più proseguire la loro attività a causa del mancato finanziamento da parte del Governo: un finanziamento peraltro parziale rispetto al costo del servizio.
Ad oggi i fondi 2012/2013 finalizzati al funzionamento di oltre 1.600 sezioni primavera – che accolgono 25.000 bambini e in cui operano 5.000 educatori – contrariamente alle ripetute assicurazioni dei mesi scorsi, non sono messi a disposizione né dal MIUR, né dal Dipartimento della Famiglia, nonostante ci fossero state autorevolissime indicazioni a voler potenziare il servizio. Eppure risultava che i fondi fossero a bilancio.
L’attivazione delle sezioni primavera – che sul territorio nazionale, hanno visto, negli scorsi anni, la virtuosa partecipazione sia di servizi gestiti da Enti locali e da scuole statali, che di servizi attivati presso scuole paritarie FISM – ha consentito una irrinunciabile risposta socio-educativa alle esigenze di molte famiglie italiane e di molte madri lavoratrici. La loro chiusura costituirebbe, oggettivamente, un danno rilevantissimo che colpirebbe soprattutto le giovani famiglie: i servizi per la prima infanzia sono fondamentali.
L’anno 20212/2013 è cominciato: il silenzio sui finanziamenti statali crea una precarietà insostenibile.
La FISM chiede che il Governo, in tempi rapidi, risolva la situazione.