ROMA, giovedì, 13 settembre 2012 (ZENIT.org).
Lettura
Paolo continua ad affrontare le situazioni concrete della comunità di Corinto . Il punto dal quale egli affronta le questioni è il rapporto con Cristo; per questo è attento a quanto può turbare questo rapporto e a quanto serve a incrementarlo. Occorre pazienza e amore per i più deboli. È necessario evitare anche quegli atteggiamenti che, pur non essendo sbagliati in se stessi, finiscono per scandalizzare altre persone. La carità è la prima forma di evangelizzazione.
Meditazione
La carità è anche il tema del Vangelo di Luca, nel quale l’orizzonte umano si allarga non solo verso i pagani e gli stranieri, ma soprattutto verso chi consideriamo nemico. Gesù applica a casi concreti le beatitudini appena annunciate: l’amore per i nemici, la benevolenza verso chi non ci fa del bene, la condiscendenza verso chi non la merita. Nel rapporto con le persone, viene introdotto un nuovo criterio. Non basta la reciprocità orizzontale, secondo la legge del taglione interpretata in senso positivo: ricambiare il bene a chi ci fa del bene. Questo lo sanno fare anche i peccatori, anche i pagani. Gesù va oltre e raggiunge in profondità il cuore dell’uomo. Che cosa desidereresti che un altro facesse a te? Come vorresti essere trattato? Con quale misura vorresti essere misurato? Per grazia, abbiamo davanti agli occhi la misura di Dio, manifestata nel Signore Gesù. È lui che ci ha amato e si è dato per noi “mentre eravamo peccatori”, come dice Paolo. È lui che perdona senza misura e ci viene incontro per primo. La novità cristiana è questa preventiva iniziativa di Dio, che ci viene incontro mentre siamo nel nostro limite e nel nostro male. Questa “discesa di grazia” diventa un fiume che percorre la storia, in Gesù e in coloro che lo seguono amando e perdonando. Sono i santi della misericordia e della carità, di cui è ricca la storia della Chiesa, ma è anche il perdono che ci gratifica ogni volta nel sacramento della confessione. È la misericordia che esercitano verso di noi tanti fratelli delle nostre comunità, le quali possono vivere solo per questa grazia. Come potremmo accoglierci l’un l’altro, noi così diversi e spesso contrastanti, senza misericordia? La letizia e la certezza cristiana nascono e fioriscono dall’esperienza di misericordia: in questo luogo posso trovare dei fratelli che mi accolgono e mi perdonano, sospinti all’amore di Dio.
Preghiera
Signore Gesù, donami il Tuo Santo Spirito, che è Spirito di amore e di perdono, perché mi sostenga e mi dia la forza di perdonare, come Tu hai perdonato. Signore Gesù Cristo, oggi ti chiedo di poter perdonare tutti coloro che mi hanno fatto soffrire. So che tu me ne darai la forza.
Agire
Nel luogo di lavoro o nel vicinato mi accade di subire delle ingiustizie e di patire dei contrasti. Reagisco con carità e misericordia, secondo la misura del Vangelo.
Meditazione del giorno a cura di Don Angelo Busetto, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it