di Luca Marcolivio
ROMA, giovedì, 13 settembre 2012 (ZENIT.org) – Una vera e propria “epifania della Chiesa in Africa”. Con queste parole il cardinale Stanisław Ryłko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, ha definito l’esito del Congresso Panafricano dei laici, svoltosi a Yaoundé, in Camerun, dal 4 al 9 settembre scorso.
“Abbiamo scoperto le sue numerose risorse spirituali, la sua grande vitalità religiosa e umana e il vigoroso dinamismo missionario dei suoi laici”, ha detto il porporato nel discorso di chiusura del congresso continentale, promosso dal Pontificio Consiglio da lui presieduto.
Il cardinale Ryłko ha inoltre sottolineato il fatto che la formazione di laici maturi non è un privilegio, bensì un diritto e un dovere nella Chiesa e una materia di estrema urgenza e che la Chiesa africana può contare su moltissimi carismi e doni dello Spirito Santo e di segni si speranza per coloro che versano in gravi necessità.
Il riferimento è andato in particolare ai Movimenti Ecclesiali, fonte di grande dinamismo missionario, e alle parrocchie “vere palestre di vita cristiana”.
“L’Africa ha estrema necessità di questo genere di laici. Essere testimoni di Cristo nel cuore del mondo non è un compito facile perché richiede molto coraggio per andare controcorrente rispetto alle tendenze culturali dominanti e secondo l’esempio del Signore, quale segno di contraddizione”, ha aggiunto.
Il porporato polacco ha inoltre esortato i laici cattolici a difendere la dignità della vita umana ed i diritti inalienabili quali quello alla vita, che nessun individuo, nessun gruppo, nessuna autorità o Stato può cambiare, perché si tratta di un diritto supremo che viene da Dio.
Al laicato cattolico africano è quindi affidato il compito di “costruire il regno di Dio nel mondo in cui esso vive, cioè nella famiglia, nel lavoro, nell’economia, nella vita pubblica, nella politica e nella cultura”. Per far ciò è più che mai necessaria una formazione cristiana rigorosa, a partire dall’insegnamento del Catechismo della Chiesa Cattolica e dalla Dottrina Sociale della Chiesa.
I rischi sono rappresentati, in modo particolare, dal fenomeno della “svalutazione della politica”, che il cardinale ha descritto come conseguenza “dell’incompetenza, arroganza e corruzione diffusa” che fanno perdere credibilità alla classe politica.
“Tuttavia – ha aggiunto – nonostante i suoi limiti e debolezze, la politica continua a rimanere una componente importante della vita civica nel sistema democratico. Per questo la critica e la denuncia dei mali e degli abusi non bastano. Davanti ai fedeli laici si impone oggi l’urgente compito di scoprire il diritto e il dovere dell’attiva e responsabile partecipazione”.
Dopo aver pronunciato parole di incoraggiamento verso “tutti i cristiani d’Africa che soffrono a causa dell’intolleranza religiosa, dell’odio e della violenza”, Ryłko ha concluso il Congresso Panafricano con le seguenti parole: “A tutti coloro che soffrono vogliamo dire: non siete soli ed abbandonati! Cristo è con voi! La Chiesa è con voi!”.
Nel corso dell’ultima giornata del Congresso Panafricano, è spiccato l’intervento del cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, che ha sottolineato la necessità dell’impegno dei laici nell’azione sociale, specialmente in quei luoghi dove essi soltanto possono essere “sale della terra e luce del mondo”.
La celebrazione eucaristica conclusiva del Congresso Panafricano, presieduta dal cardinale Christian Tumi, arcivescovo emerito di Douala, si è svolta nella basilica di Mvolye, a Yaoundé, accompagnata da musiche e canti caratteristici della liturgia africana.