di Antonio Gaspari
ROMA, lunedì, 10 settembre 2012 (ZENIT.org) – Si è svolta ad Assisi dal 6 al 9 settembre, nel santuario Chiesa Nuova “San Francesco Converso”, la XIX Festa della Famiglia e la celebrazione della nascita di San Francesco.
Per approfondire la conoscenza della storia e del carisma di San Francesco, ZENIT ha intervistato P. Francesco De Lazzari OFM, Padre Guardiano del Convento-Santuario.
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Quando è nata la Festa e perche?
Padre Lazzari: La festa della famiglia di S. Francesco è nata 19 anni fa per farne memoria e, aggiungo oggi, per offrire alcuni messaggi particolarmente attuali alle famiglie del nostro tempo. Come è noto, le Fonti Francescane ci presentano la famiglia, la nascita e la giovinezza di S. Francesco. I genitori si chiamavano Pietro di Bernardone e Madonna Pica. Al battesimo Francesco era stato chiamato Giovanni.
Il padre, per amore alla Francia, dove si recava per acquistare stoffe pregiate, lo cambiò in Francesco. Con le stoffe pregiate ha avuto a che fare anche Francesco sia per vestirsi sontuosamente, sia per venderle nel negozio del padre e poi a Foligno per aiutare il prete di S. Damiano a restaurare la chiesa. Dopo il noto gesto S. Francesco davanti al Vescovo, ai genitori e ad altri presenti, la spogliazione, le Fonti Francescane non menzionano più la famiglia di S. Francesco, anche se, secondo alcune fonti indirette, sembra sia stata presente alla canonizzazione del santo, avvenuta nella chiesa di S. Giorgio – attuale basilica di S. Chiara – il 16 luglio 1228 presieduta da papa Gregorio IX.
La festa della famiglia di S. Francesco è nata un po’ per “riabilitarla” da un certo ostracismo verso di essa e, soprattutto, per pensarla tutta riunita in paradiso. Francesco, con la rinuncia ai beni e la spogliazione, voleva soprattutto obbedire a Dio che lo chiamava a ben altro. Non intendeva, perciò, rinunciare hai genitori. E’ da pensare che sicuramente in questa vita terrena Franceco si sia ancora incontrato con i suoi familiari.
Qual è la relazione tra la spiritualità ed il carisma di San Francesco e la Famiglia?
Padre Lazzari: Il nostro santuario, che comprende chiesa e convento dei frati minori, è stato costruito dove sorgeva la casa paterna e natale di S. Francesco e dove vi ha vissuto per 24 anni. La chiesa, costruita su progetto raffaellesco agli inizi del 1600, è intitolata a “ S. Francesco converso” ( convertito ) proprio perché qui egli ha percorso il duro e lungo cammino della conversione.
Oggi la famiglia sta al cuore della pastorale della Chiesa, come lo sono i giovani e le varie forme di povertà. Guardando alla famiglia di Francesco, si possono riscontrare in essa vari messaggi validi per la famiglia e i giovani di oggi. Ne ricordo alcuni: rapporto genitori e figli, rapporto Dio e famiglia, cammino di conversione per ricercare e vivere la volontà di Dio, scelta tra valori umani positivi – Francesco li aveva – e chiamata di Dio, conflitto genitori e figli, tappe della conversione, scelta definitiva di obbedire a Dio. La famiglia di Francesco e la sua giovinezza offrono molti messaggi su queste problematiche attuali. E su ognuno di questi messaggi si potrebbero tenere appropriate catechesi sia ai genitori sia ai figli, soprattutto giovani.
Anche gli anni della giovinezza di Francesco fanno parte del suo carisma e della sua spiritualità. La scoperta della paternità di Dio e della maternità della Chiesa si possono considerare i pilastri fondamentali di tutta la sua vita: obbedienza e fedeltà a Dio vissuta nella radicale imitazione di Gesù povero e crocifisso; caritativa obbedienza e assoluta fedeltà alla chiesa da restaurare, secondo l’indicazione del crocifisso di S. Damiano, non tanto con le parole ma soprattutto con gli esempi e la testimonianza di vita.
In che modo l’Ordine Francescano opera attività in difesa e a favore delle famiglie e della vita?
Padre Lazzari: Il nostro Ordine ha ereditato da S. Francesco l’attenzione alla famiglia e alla sua spiritualità. Basti ricordare la nascita del Terz’Ordine francescano oggi Ordine Francescano secolare. Sono soprattutto dei coniugi che, non potendo entrare in convento, chiedono a S. Francesco come anche loro potessero seguirlo. E Francesco pensa anche a loro offrendo una regola di vita spirituale e operativa.
A livello di Ordine francescano, sono molte le opere di attività pastorali e caritative a favore della famiglia. Mi limito, però, a ricordare alcune dei Frati minori dell’Umbria.
Oltre alla normale pastorale familiare in varie parrocchie dell’Umbria, ne ricordo alcune che si svolgono annualmente alla Porziuncola – Santa Maria degli Angeli: corsi per fidanzati: vi partecipano circa tremila all’anno provenienti da tutta l’Italia; inoltre corsi: sull’affettività e sulla sessualità, per giovani coppie di sposi, per famiglie regolari e in situazioni difficili. Vi partecipano circa duemila persone. Altri corsi per famiglie vengono organizzati anche in altri conventi dell’Umbria. Recentemente nel grande e storico Convento di S. Francesco al Monte in Perugia è stata costituita la Cittadella della famiglia.
Come si è svolta la festa? Quali sono le funzioni religiose e civili previste?
Padre Lazzari: La festa si è svolta con momenti di preghiera, di spiritualità, di testimonianza e di musica con un concerto del Coro Cantori di Assisi. Il concerto ha per titolo “Inno alla vita“ . Quest’anno, infatti, alla festa della famiglia di S. Francesco abbiamo aggiunto la festa della sua nascita per evidenziare, secondo il verso dantesco, che “nacque al mondo un sole”, un sole che seguita ad illuminare. Non solo. Ogni concepimento umano è il primo processo di una nascita che, a sua volta, diventa la nascita di un nuovo sole che porta luce e fecondità. Mentre ogni morte inflitta per violenza, aborto compreso, porta tenebre e uccide la fecondità umana e spirituale.
Le celebrazioni religiose hanno comportato un triduo di preparazione con una riflessione ai vespri e la celebrazione solenne nel giorno della festa, a cui hanno partecipato anche le autorità civili.
Molta attenzione è stata data alla famiglia Corbella-Petrillo. Qual è la loro storia?
Padre Lazzari: È una storia meravigliosa, commovente, di eroismo e di fede nella vita e nella famiglia. Mamma Chiara di anni 28, incinta, non accetta cure mediche per il tumore che l’affligge e rifiuta l’aborto. Preferisce donare la vita al figlio, che chiamerà Francesco, e al quale, prima di morire, scrive una lettera stupenda, letta dal marito nel giorno dell’arrivederci cristiano. Quale testimonianza! Il mondo ha bisogno di famiglie testimoni della vita con la vita, per questo, nella festa della famiglia e della nascita di S. Francesco, offriamo ai presenti la testimonianza di una famiglia fuori dalla norma della cultura odierna per esaltare e proporre la vocazione-missione alla maternità e alla paternità. Il frutto del grembo è albero di vita, dono di Dio e dono d’amore che i coniugi si fanno reciprocamente.
Per quanto riguarda la famiglia Corbella Petrillo consiglio di guardare su internet il suo sito (http://www.chiaracorbellapetrillo.it/). C’è moltissimo da vedere e da riflettere.