GERUSALEMME, giovedì, 6 settembre 2012 (ZENIT.org) – Sua Beatitudine mons. Fuad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme, ha ricevuto, mercoledì 5 settembre 2012, la decorazione di Cavaliere di Gran Croce della Stella d’Italia dalle mani del Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata.
È stato il Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, a decidere di attribuire questa onorificenza – il grado più alto dell’ordine – al Patriarca, lo scorso 2 giugno, festa nazionale italiana.
L’Ordine della Stella d’Italia è una istituzione onorifica della Repubblica italiana, creata con una legge del 3 febbraio 2011 e deriva dal più antico Ordine della Stella della Solidarietà Italiana creato nel 1947. Esso onora le persone che si sono distinte nella promozione di relazioni di amicizia con l’Italia e gratifica tutti coloro che operano in favore della pace, della promozione dei diritti dell’uomo e della difesa della dignità umana.
In questo caso, afferma il ministro “il Patriarca Fouad Twal è ed è sempre stato la voce della moderazione, della pace, rifiutando ogni estremismo e ogni forma di violenza. Sua Beatitudine è un faro per i Cristiani”
Nel suo discorso, inoltre, Giulio Terzi di sant’Agata ha sottolineato che questa è la prima volta che il Presidente della Repubblica assegna tale decorazione: “Il Patriarca è un vero amico dell’Italia e l’Italia è una vera amica che si fa carico dei cristiani di Terra Santa”.
Il ministro ha poi concluso dicendo: “Ringraziamo il Patriarca Twal che è capace di parlare al cuore della gente per far loro comprendere che la Chiesa in Terra Santa è una chiesa costituita da persone, da pietre vive e non solamente da antichi monumenti”.
Con questa decorazione, la Repubblica Italiana vuole, quindi, “inviare un messaggio forte ai cristiani di Terra Santa” poiché “è impossibile immaginare questa Terra senza la presenza dei cristiani”.
Da parte sua, il Patriarca Twal nella sua allocuzione di benvenuto, dopo aver espresso “la sua gratitudine per la cara nazione italiana”, ha dichiarato di sentirsi “molto onorato” per questo premio che è “un riconoscimento pastorale per la Chiesa di Terra Santa tutta intera”.
Il Patriarca, inoltre, si è rallegrato nel riconoscere la collaborazione tra la Chiesa di Terra Santa e l’Italia che egli giudica “eccellente”. Sua Beatitudine non ha dimenticato di ricordare il ruolo delle diocesi, delle associazioni, dei movimenti italiani che sostengono “attivamente” i Palestinesi in collaborazione con il Patriarcato e la Custodia di Terra Santa.
Rivolto al Ministro degli Esteri – grande conoscitore della Terra Santa in quanto vi fu ambasciatore d’Italia dal 2002 al 2004 – mons. Fuad Twal è tornato sull’attuale situazione nel paese, insistendo, in particolare, sul ruolo dei governanti nel “promuovere la libertà religiosa come diritto fondamentale”.
Al riguardo, il Patriarca ha ricordato che “La Terra Santa deve essere liberata dai chek point, dai muri e dalle barriere fisiche e psicologiche. In questo compito, noi siamo chiamati a unire i nostri sforzi e le nostre preghiere per il bene dei popoli di questa terra”.
Concludendo il Patriarca ha indirizzato “un grande incoraggiamento e sostegno agli italiani” che attraversano una situazione economica difficile.