Scomparsa del cardinale Martini: il ricordo di Salvatore Martinez

Il Rinnovamento nello Spirito saluta l’Arcivescovo di Milano nel giorno delle esequie

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di Salvatore Martinez

ROMA, lunedì, 3 settembre 2012 (ZENIT.org) – La dipartita al Cielo del Cardinale Carlo Maria Martini, Arcivescovo emerito di Milano e insigne biblista, ci spinge a rivolgere a Dio un ringraziamento sincero per i tanti doni elargiti alla Chiesa e al mondo, ai credenti e ai non credenti, da questo Pastore di raffinata intelligenza e bontà.

Al gesuita “padre Martini” il Rinnovamento nello Spirito Santo deve molto, segnatamente nell’aver imparato a praticare la “lettura spirituale” della Sacra Scrittura. Anch’egli si sentiva legato da speciale affetto al Movimento Carismatico Cattolico, conosciuto negli USA alla fine degli anni ’60, dunque sin dal suo primo svolgersi a livello mondiale.

Fu – e lo ricordava spesso – tra gli iniziatori del Rinnovamento in Italia, alla Università Pontificia Gregoriana, già nel 1971, insieme ad altri confratelli e colleghi gesuiti. Tra tutti p. Francis Sullivan, animatore dei primi gruppi romani di lingua inglese, italiana, francese, tedesca e spagnola che trovarono impianto e prima “accoglienza ecclesiale” proprio alla Gregoriana. 

Altro padre gesuita al quale il nostro Cardinale era legato da speciale affetto, a Milano, fu p. Tomaso Beck, pilastro del Rinnovamento delle origini, con il quale condivideva una particolare capacità di esporre e attualizzare la Parola di Dio, oltre che l’apertura alle culture e alle religioni (p. Beck era un convertito dall’ebraismo).

Cordiali e sempre prodighi di attenzioni pastorali i rapporti del Cardinale con altre due figure imprescindibili del Rinnovamento in Italia: mons. Dino Foglio, coordinatore nazionale, e p. Mario Panciera, direttore della nostra Rivista “Rinnovamento”.

Il giorno che apprese della sua elezione ad Arcivescovo di Milano, p. Carlo Maria Martini volle che i suoi confratelli italiani pregassero per lui, perché da figlio obbediente alla regola di Sant’Ignazio potesse accogliere la volontà del Papa. Alcuni dei presenti, ancora in vita, mi raccontarono di un uomo desideroso di un discernimento spirituale comunitario, che steso a terra ai piedi dei gesuiti presenti invocava lo Spirito Santo e chiedeva una parola profetica che lo guidasse nella sua nuova missione.

Il Cardinale Martini fu presente a Rimini in occasione della Convocazione Nazionale del 1988, invocando – tra i primissimi – “la maturità ecclesiale del Rinnovamento nello Spirito a quindici anni dai suoi inizi”, come ebbe a dire nella sua indimenticabile Omelia, nella quale proponeva “il guado di Cafarnao” da oltrepassare per entrare in nuova stagione d’impegno.

Personalmente ho sempre ritenuto questo discorso dell’Arcivescovo di Milano al RnS una pietra miliare del nostro cammino; ne ho fatto una ragione di svolta nella mia vita, provando ad attualizzare l’invito dell’Arcivescovo di Milano a far sì che fosse “la carità ad irradiare lode e gioia”.

Nel suo lungo e proficuo episcopato milanese (1979 – 2002), il Cardinale continuò a conservare rapporti di fiducia con i responsabili del nostro Movimento, a livello locale e nazionale. Fu tra i membri del Consiglio Permanente della CEI che approvò il nostro Statuto, ad experimentum nel 1996 e in via definitiva  nel 2002.

In questo giorno in cui la Chiesa tributa al Cardinale Carlo Maria Martini l’estremo saluto, il RnS eleva a Dio preghiere in suffragio per la sua anima, benedicendo il Signore per la testimonianza di docilità allo Spirito e ai Suoi carismi sapientemente ricevuta nel servizio alla Chiesa e agli uomini. Carlo Maria Martini passa ora alla Gerusalemme celeste e la riceve da Dio in premio, dopo aver amato e raccontato, come pochi, quella terrena. 

Nel 40° anniversario della nascita del Rinnovamento in Italia, il nostro Movimento guadagna in Cielo un nuovo protettore e intercessore che si aggiunge ai tanti “padri iniziatori” che ormai popolano la Gerusalemme celeste.

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ZENIT Staff

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