David Finch: Il diario di un Asperger

David Finch, autore del best seller “The Journal of Best Practices”, racconta come vivere al meglio la propria vita e farla vivere alla propria famiglia, essendo Asperger

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di David Vagni

ROMA, sabato, 1 settembre 2012 (ZENIT.org).- Pieno di umore e di sorprendente buon senso, Il diario della buona prassi è una storia di miglioramento e crescita personale, guidata dall’amore ma interpretata da una persona che ha fatto della sistematizzazione la propria vita. The Journal of Best Practices è una finestra unica per le persone che vivono con una condizione dello spettro autistico, e la prova che un cuore puro può conquistare tutti.

David Finch è l’autore della biografia The Journal of Best Practices acclamata dal New York Times come best seller. Sposato nel 2003 e diagnosticato cinque anni dopo con la Sindrome di Asperger, si è impegnato in un costante miglioramento di se stesso, a volte a livelli quasi comici.

Precedentemente ingegnere nel campo dei semiconduttori è ormai scrittore e oratore a tempo pieno. David ha scritto per il New York Times, Huffington Post e Slate, e scrive della sua relazione su Psychology Today. Ma il suo più grande successo è stato imparare ad avere a che fare con la propria famiglia grazie all’aiuto della moglie Kristen. David oggi vive nell’Illinois insieme alla moglie e ai suoi due figli. Per maggiori informazioni DavidFinchWriter o seguitelo su Facebook.

Spazio Asperger ha contattato l’autore per un’intervista.

Ogni matrimonio ha i suoi problemi, ma nel tuo caso, i problemi sembra abbiano portato ad una rivelazione, puoi dirci qualcosa riguardo a questo processo?

Ad un certo punto, in qualsiasi relazione, ci sono difficoltà di comunicazione tra i partner, aspettative non allineate, così come comportamenti che provocano confusione. Nel mio caso, i miei comportamenti erano così eccentrici, le nostre incomprensioni così gravi, ed io ero così tanto insensibile ai bisogni di mia moglie Kristen, che dopo 5 anni ci siamo trovati a pensare se il nostro matrimonio avrebbe potuto sopravvivere. A quel punto fui diagnosticato con la Sindrome di Asperger (a 30 anni), e subito tutto ha avuto senso.

Come è arrivato a conoscere l’esistenza della Sindrome di Asperger? In quali comportamenti ti riconosci di più?

Kristen è una logopedista che lavora con bambini autistici che esibiscono diversi problemi in molte aree diverse. Nel 2008 iniziò a lavorare anche con bambini Asperger, e in quel momento realizzò che io ero simile al profilo tipico delle persone Asperger. Mi diede un questionario informale, l’Aspie Quiz, che rivelò la possibilità di ricevere una diagnosi, e successivamente, lo stesso anno ho ricevuto una diagnosi formale.

I comportamenti che osservo maggiormente in me stesso riguardano il funzionamento sociale e la capacità di mostrare empatia. Per esempio, frequentemente interpreto male il significato degli scambi sociali. Inoltre dimentico spesso di considerare i sentimenti ed i desideri degli altri, anche se sono ben felice di considerarli se mi viene ricordato! Quindi, Kristen a volte mi deve ricordare queste cose. Se ad esempio non rispondo ai nostri bambini, mi ricorda gentilmente la cosa dicendo “I bambini stanno chiedendo di giocare con loro. Puoi, per favore, cercare di essere presente e andare a giocare con loro per un po’?” e quindi lo faccio. E mi aiuta.

Come vedi l’Asperger? Un deficit, una condizione, un dono, tutte le precedenti definizioni?

Io vedo l’Asperger come una condizione che provoca molte sfide.

Nel mio caso sfide sociali che possono essere considerate deficit, dipende a chi chiedi. Ma l’Asperger può portare anche molti doni, come la tenacia, la curiosità intellettuale, ed il desiderio di fare le cose giuste nel modo giusto.

Va bene non avere le stesse connessioni mentali del restante 99% della popolazione mondiale, perché se abbiamo la giusta guida nelle nostre vite, nel mio caso Kristen, possiamo imparare a funzionare socialmente e questo ci aiuta a navigare nel mondo neurotipico.

Come hai reagito alla diagnosi? E tua moglie?

La diagnosi mi ha permesso di dare un senso al perché mi sono sentito diverso dalle altre persone per tutta la mia vita, perché trovo difficoltà a fare cose che per tutti sono normali. Mi ha fatto comprendere come funziona il mio cervello, come può lavorare contro di me e come può farlo a mio favore.

Kristen ha avuto una reazione simile. E’ stato più che altro un sentimento di sollievo: “Questo è il modo in cui il cervello di mio marito è collegato. I problemi a relazionarsi con me non sono colpa della sua mancanza di volontà”.

Ora che sappiamo come opera il mio cervello, abbiamo deciso che possiamo iniziare a sistemare i problemi nella nostra relazione.

Leggendo il suo libro, ho trovato che non è solo un diario di “buone prassi”, ma anche un libro sull'”amore”. Possiamo dire che l’amore ti ha reso non solo un marito migliore, ma anche un uomo migliore? Vedo che ti sforzi in ogni modo di essere al massimo delle tue aspettative.

Di sicuro, l´amore ci rende persone migliori, e più di ogni altra cosa, è un sentimento che ci permette di compiere imprese incredibili. Senza l’amore per Kristen, non sarei stato in grado di portare avanti la mia “buona prassi” o anche solo mantenere il proposito di cambiare. Quando le azioni di una persona sono motivate dall’amore, penso sia quasi impossibile fallire.

Penso che il tuo libro potrà aiutare molti Asperger adulti, sia sposati che in cerca di autonomia personale, pensi che i tuoi consigli possano essere estesi alle relazioni di amicizia oltre che a quelle romantiche?

Si, assolutamente. Il libro parla della mia relazione con mia moglie e su come farla funzionare. Tutte le relazioni funzionano quando entrambi i partner si impegnano ad agire nel miglior interesse della relazione stessa.

Quando ascoltano attentamente, rispondono ai bisogni dell´altro, mostrano compassione e si divertono insieme.

Questo è vero per gli amici, i colleghi, i vicini, i mariti e le mogli, i padri ed i figli, i fratelli e le sorelle. E’ vero per ogni relazione.

Nel suo diario usi uno stile brillante e pieno di umorismo. Solitamente si dice che la mancanza di comprensione dell’umorismo sia parte della Sindrome di Asperger, non mi sembra il tuo caso. Hai mai avuto problemi a riguardo?

Mi piace questa domanda! Io ho sempre usato l’umorismo per entrare in relazione con le altre persone, il più delle volte con successo. L’unica difficoltà che ho avuto, è che non capisco quando non è il caso di usarlo. Come ad esempio in una conversazione d’affari o ad un funerale!

Qui in Italia le diagnosi negli adulti sono solo all’inizio. Tu lavori, sei sposato, hai due bellissimi figli. Puoi dare un messaggio ai giovani Asperger per il loro futuro?

Si. Sono sposato (e molto felicemente!), sono padre, e ho avuto una carriera di successo come ingegnere per 10 anni. Ora sono un autore e un oratore pubblico riguardo la possibilità di vivere una vita piena ed appagante con una condizione dello spettro autistico. Il mio messaggio per ogni persona nello spettro è il seguente: la prognosi di una vita piena ed appagante, una vita felice, può essere molto buona. Ma, richiede molto amore, comprensione, e guida dalle persone che ti stanno vicine, e quasi certamente richiederà anche uno sforzo dalla tua parte di voler adattare il tuo comportamento al mondo in cui viviamo. Un cervello Asperger ha molti doni unici, e la chiave è capire come usarli.

Grazie mille! Spero che la tua testimonianza possa essere di aiuto e i migliori auguri per i tuoi nuovi impegni e la tua famiglia.

* Per ogni informazione e approfondimento http://www.spazioasperger.it/ 

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ZENIT Staff

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