ROMA, venerdì, 3 agosto 2012 (ZENIT.org).
Lettura
Gesù, con il lungo discorso delle sette parabole, ha cercato, di rivelare ai discepoli il Regno dei cieli e il perché esso venga accolto o rifiutato. Poi – imitando gli antichi profeti – facendosi lui stesso “parabola vivente” di questa accoglienza o rifiuto, si reca a Nazaret, “sua patria, ed insegnava nella loro sinagoga; ma a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi”. Il Messia, insieme agli antichi profeti, subisce la stessa sorte toccata al seme caduto sul terreno sassoso! Da qui la sua amara e attualissima constatazione: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua».
Meditazione
Per la Bibbia, “profeta” non è tanto chi predice il futuro, quanto, piuttosto, chi parla a nome di Dio nell’oggi che viviamo. Se è così, noi cristiani del 2012 non possiamo sentirci migliori né dei contemporanei di Geremìa che decretarono la condanna del profeta, né dei Nazaretani che snobbarono Gesù, presumendo di saper tutto su di Lui. Che non siamo migliori di loro, lo dimostra la facilità con la quale molti di noi hanno abbandonato gli insegnamenti evangelici ricevuti in famiglia e in parrocchia, perché affascinati dal personaggio famoso il cui stile di vita “fa tendenza”. Ma è possibile rimanere liberi dai forti condizionamenti che ci vengono dalla televisione sempre accesa, o dalle persone che ci circondano? Sì, è possibile. Leggendo approfonditamente la pagina del Vangelo odierno, ne troviamo un esempio luminoso. Infatti, non tutti a Nazaret rifiutarono Gesù. Certamente non lo rifiutò Maria, sua madre, che gli rimase “discepola” e gli stette accanto anche quando egli moriva sulla croce, abbandonato da tutti. Ed anche “i suoi fratelli”,superate le perplessità che li avevano allontanati da Gesù, li ritroviamo, dopo la risurrezione, nel Cenacolo insieme a Maria e ai discepoli, in attesa dello Spirito Santo. Così Maria rimase fedele alla Parola di cui l’angelo Gabriele era stato portatore, e i “fratelli di Gesù” riconobbero in lui “il Profeta” annunciato da Mosè. In un versetto degli Atti degli Apostoli troviamo il segreto della perseveranza della Madre di Gesù e della conversione dei fratelli di Lui: “tutti erano perseveranti e concordi nella preghiera”. Una preghiera che, secondo Luca, si nutriva di parola di Dio così da renderli capaci di accogliere la Parola senza prevenzioni verso il profeta del quale Dio si fosse servito.
Preghiera: Vergine santissima, Madre del Redentore, per quella desolazione che provasti nella sinagoga di Nazaret quando tuo Figlio fu accolto con freddezza e diffidenza dai suoi stessi parenti e concittadini, intercedi presso di Lui perché mi ottenga il dono della fede, sicché io accolga sempre la Parola che mi salva. Amen.
Agire: Mi impegnerò a superare tutte quelle prevenzioni che mi impediscono di ascoltare con attenzione e profitto le omelie della messa domenicale.
Meditazione del giorno a cura di P. Salvatore Piga, osb tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it