ROMA, sabato, 31 marzo 2012 (ZENIT.org) – Riportiamo la Presentazione del cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, del libro di Padre Giuseppe Buono: “Tutta la Chiesa per la promozione della Nuova Evangelizzazione” edito da PIMEDIT.
Padre Giuseppe Buono, del PIME, è giornalista, scrittore, docente di missiologia e di Bioetica e Religioni. Per motivi di studio missionario, di testimonianze giornalistiche, di animazione missionaria ha visitato le missioni in tutto il mondo. Il 25 aprile 1972 ha fondato il Movimento Giovanile delle Pontificie Opere Missionarie, oggi Missio Giovani. Padre Buono risiede nella Comunità del PIME di Napoli.
La nostra epoca ci mette di fronte a miriadi di sfide che toccano ogni campo, compreso quello della fede, particolarmente in relazione all’evangelizzazione.
Nell’attuale contesto globalizzato e secolarizzato la preoccupazione del Santo Padre Benedetto XVI è divenuta sempre più incisiva nell’invitare tutta la Chiesa a farsi portatrice del messaggio di Cristo e della Sua presenza viva, l’unica capace di dare dignità piena al vivere umano attraverso una nuova evangelizzazione.
Il testo di Padre Buono: Tutta la Chiesa per la promozione della Nuova Evangelizzazione. Sussidio per la riflessione e l’animazione racchiude non solo la motivazione di questa nuova evangelizzazione ma ne evidenzia anche la natura e i compiti.Questo studio sottolinea, innanzitutto, le dinamiche che hanno caratterizzato l’affermarsi dell’esigenza impellente di una nuova evangelizzazione che ha portato il Pontefice Benedetto XVI a offrire risposte adeguate perché la Chiesa intera risponda in modo adeguato a questa esigenza. Il 21 settembre 2010, infatti, con la Lettera apostolica Ubicumque et sempre, il Papa istituiva il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione proprio per far sì che la Chiesa tutta fosse animata da un nuovo slancio missionario in grado di rinnovare l’entusiasmo di comunicare la fede a tutti coloro che stanno perdendo il riferimento a Dio e si allontanano dalla Chiesa di Gesù Cristo. Benedetto XVI ci invita continuamente alla promozione della nuova evangelizzazione in quanto in questi tempi la priorità della Chiesa deve essere il rinnovamento della fede per una risposta vera di Amore all’amore di Dio (Cfr. Porta Fidei, 5). La fede è inseparabile dall’amore: la fede è la risposta d’amore all’amore di Dio. Nel messaggio per la prossima Giornata Missionaria Mondiale, infatti, viene sottolineato che «la preoccupazione di evangelizzare non deve mai rimanere ai margini dell’attività ecclesiale e della vita personale del cristiano, ma va caratterizzata fortemente, nella consapevolezza di essere destinatari e, al tempo stesso, missionari del Vangelo».
Il testo di Padre Buono offre la possibilità di riflettere in modo adeguato sul dovere che spetta a tutti i battezzati di promuovere l’annuncio cristiano, che deve essere nuovo nell’ardore e nel metodo. L’Autore inizia chiarendo la terminologia della nuova evangelizzazione per far comprendere meglio la sua natura e i suoi compiti. Importante è poi l’analisi che fa dei contesti e degli scenari dei Continenti destinatari e promotori, nello stesso tempo, della nuova evangelizzazione. Da questa analisi emerge in modo chiaro che la secolarizzazione è una delle cause comuni di affievolimento dell’idea di Dio e del conseguente allontanamento dalla fede. Il contesto secolarizzato ha prodotto la crescita di un relativismo a tutti i livelli e particolarmente nel campo dell’etica, favorendo in tal modo l’imporsi di una falsa idea dei diritti di giustizia e di libertà che stanno conducendo l’uomo a una confusione totale. Proprio l’impostazione della vita che esclude la presenza di Dio richiede oggi un nuovo ardore nell’annunciare l’importanza della Sua presenza come vera possibilità per l’uomo di compiersi totalmente. È dovere della Chiesa portare avanti la sua missione profetica per consentire l’attuarsi di una più giusta organizzazione sociale che favorisca la crescita integrale dell’uomo. Ma è soprattutto missione dei cristiani essere la presenza viva e compassionevole di Dio e del Suo amore infinito fra gli uomini, perché Dio è Amore e solo l’Amore attira e convince. Come mi sono espresso nella presentazione del messaggio quaresimale di quest’anno, il Santo Padre a più riprese ha delineato una dimensione profonda: la Chiesa si fa profeta quando denuncia la mancanza di Dio quale radice vera di ogni ingiustizia sociale. La nuova evangelizzazione, quindi, deve farsi carico di questa dimensione profetica per comunicare in maniera chiara il Vangelo di Cristo, il solo che ci può salvare. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che il principale evangelizzatore è lo Spirito Santo, come avveniva nella Chiesa primitiva, dove non c’era evangelizzazione senza lo Spirito Santo. L’Evangelizzazione, infatti, non può mai essere considerata un’ opera esclusivamente umana.
Trovo interessante in questo studio la sottolineatura storica dell’impegno della Chiesa in questi ultimi decenni a favore della nuova evangelizzazione. Già il beato Giovanni XXIII, e più chiaramente il suo successore Paolo VI con l’Evangelii Nuntiandi, hanno sottolineato l’esigenza che la Chiesa risponda sempre di più alla sua natura: «Evangelizzare, infatti, è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare» (Evangelii Nuntiandi, 14).
Il beato Giovanni Paolo II ha usato per primo il termine nuova evangelizzazione. La nuova evangelizzazione consiste nell’attualizzazione nei nostri paesi della vocazione missionaria della Chiesa chiamata nel mondo contemporaneo ad un annuncio evangelico che si dimostri adeguato ai tempi. Bisogna anche dire che l’attenzione della Chiesa si sta focalizzando da tempo sulle nuove modalità per annunciare il Vangelo in un mondo che cambia, come si esprimevano gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il primo decennio del 2000. L’azione evangelizzatrice della Chiesa deve far sì che si comunichi con entusiasmo il messaggio evangelico perchè l’agire cristiano possa essere più fruttuoso.
Affinché la presenza cristiana nella nostra società sia incisiva è necessario, come ricordava Benedetto XVI ai partecipanti alla XXIV Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio Per i Laici nel maggio del 2010, che «l’intelligenza della fede diventi intelligenza della realtà, chiave di giudizio e di trasformazione». Questa precisa affermazione del Santo Padre sembra dettare le linee guida per rispondere alle sfide della nuova evangelizzazione che deve attuarsi con metodi adeguati per ciascun continente così come l’Autore sottolinea nella sua analisi.
Sono convinto, come invitano i Pontefici, che è necessario affidare l’azione evangelizzatrice nelle mani di Maria Santissima, Stella della prima e della nuova evangelizzazione. Con l’aiuto di Maria possiamo portare avanti con successo l’azione evangelizzatrice della Chiesa che sempre deve essere tesa a comunicare all’uomo la strada della Salvezza. Ella prega con gli operatori e per gli operatori dell’Evangelizzazione, come nei giorni della Pentecoste.
Sono grato a Padre Buono perchè con questo suo lavoro esprime il cuore della sua azione sacerdotale, che è innanzitutto missionaria, come Cristo domanda ad ogni battezzato e particolarmente a chi è chiamato da vicino a portare nel mondo la presenza viva di Gesù.