CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 29 marzo 2012 (ZENIT.org) – Inizia domenica prossima la Settimana Santa, periodo liturgico fondamentale per la vita di ogni cristiano. Come di consueto, il Santo Padre presiederà le importanti celebrazioni che scandiranno i giorni precedenti la Pasqua.
La prima fra queste è la Domenica delle Palme e della Passione del Signore, il 1° di aprile, alle 9.30 in piazza San Pietro, in cui il Papa benedirà le palme e gli ulivi e, al termine della processione, celebrerà la Santa Messa in San Pietro.
In questo giorno si celebra il trionfo di Cristo; i cristiani, infatti, come gli abitanti di Gerusalemme nel Vangelo, acclamano Gesù come il Messia attraverso il rito della processione delle palme.
Tutti coloro che partecipano al rito processionale avranno in mano, quindi, rami di ulivo e di palma benedetti, segno di partecipazione gioiosa ed espressione della fede della Chiesa in Cristo, Messia e Signore che va incontro alla morte per la salvezza di tutti gli uomini. Durante la Santa Messa vi è, inoltre, l’annuncio della Passione con la proclamazione in canto del racconto evangelico.
Domenica 1 aprile è anche la XXVII Giornata Mondiale della Gioventù sul tema:
Siate sempre lieti nel Signore! (Fil 4, 4); alla quale partecipano i giovani della Diocesi di Roma.
A motivo di questa circostanza concelebrano con il Santo Padre: il card. Vallini e mons. Schiavon, per il Vicariato di Roma; il card. Ryłko e mons. Clemens per il Pontificio Consiglio per i Laici; il card. Rouco Varela e mons. Martìnez per la Diocesi di Madrid e mons. Tempesta, Arcivescovo di São Sebastião di Rio de Janeiro.
L’addobbo degli ulivi è offerto dalla Regione Puglia; i palmurelli provengono da Sanremo; mentre i rami di ulivo sono offerti dalla Ville Pontificie di Castel Gandolfo e le foglie di palma per la processione dal Cammino Neocatecumenale.
Il 5 aprile, invece, Giovedì Santo, nella Basilica Vaticana, alle 9.30, Benedetto XVI presiederà la concelebrazione della Santa Messa Crismale con i Cardinali, i Patriarchi, gli Arcivescovi, i Vescovi e i Presbiteri, diocesani e religiosi, presenti a Roma.
Durante questa celebrazione, i sacerdoti della Diocesi di Roma e dei Collegi Romani (circa 1600) rinnovano le promesse fatte al momento della sacra Ordinazione. Vengono poi benedetti gli Oli santi che saranno usati già a partire dalla Veglia pasquale e gli Oli dei Catecumeni e degli Infermi e il Crisma.
La presentazione degli Oli è accompagnata dalla presenza di alcuni rappresentanti: quello dei Catecumeni da alcuni neofiti che saranno battezzati nella Veglia pasquale; quello degli Infermi da alcuni ammalati che riceveranno il sacramento dell’Unzione; il Crisma, invece, da alcuni giovani candidati al sacramento della Confermazione e da 4 diaconi che saranno ordinati sacerdoti.
Gli Oli verranno poi portati a San Giovanni in Laterano, dove saranno distribuiti ai sacerdoti della Diocesi di Roma per l’amministrazione dei Sacramenti nel corso dell’anno.
Sempre giovedì 5 aprile, ha inizio il Triduo Pasquale, ovvero non i “tre giorni di preparazione alla Pasqua”, ma la Pasqua celebrata in tre giorni, nella sua totalità, passaggio dalla passione e morte, alla risurrezione.
Il Triduo, come la cena del Signore segnò l’inizio della Passione, si apre con la celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Giovanni in Laterano – cattedra del Vescovo di Roma – alle 17.30, durante la quale il Santo Padre compirà il rito della lavanda dei piedi a 12 sacerdoti della Diocesi di Roma.
Con questo gesto viene riproposto il gesto stesso di Gesù agli apostoli, segno di donazione totale della vita. È consuetudine che le offerte raccolte nel corso della Messa vengano devolute per prestare aiuto a qualche realtà bisognosa. Quest’anno le offerte saranno devolute per l’assistenza umanitaria ai profughi siriani.
Al termine della celebrazione avrà luogo la processione con la reposizione del SS. Sacramento all’altare della Cappella di San Francesco.
Il Venerdì Santo, 6 aprile, è poi il giorno della Passione e Morte del Signore e del digiuno, quale segno esteriore della nostra partecipazione al suo sacrificio.
Il Papa presiederà la Liturgia della Parola, l’Adorazione della Croce e il Rito della Comunione, alle 17, in una Basilica Vaticana dalle luci soffuse, in segno proprio del clima penitenziale della celebrazione.
In questo giorno, infatti, non si celebra l’Eucaristia, ma è prevista un’azione pomeridiana per commemorare la Passione del Signore.
La Croce è l’elemento che domina tutta la celebrazione: illuminata dai raggi della risurrezione, essa si presenta come strumento di vittoria. All’inizio della celebrazione il Pontefice si inginocchia alcuni minuti davanti all’altare pregando in silenzio, in segno di adorazione e di richiesta di perdono.
Il racconto della Passione è cantato da tre diaconi, mentre l’omelia è tenuta da Padre Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia. Il Santo Padre ostende poi la Croce, presentandola all’adorazione dei fedeli, per poi baciarla, togliendo la casula e le scarpe, in segno di penitenza.
Assistono il Papa, i Cardinali diaconi Francesco Coccopalmerio e Giuseppe Bertello. Il servizio liturgico è svolto da alcuni studenti Passionisti e del Pontificio Collegio Nepomuceno.
Nello stesso giorno, alle 21.15, si svolge la Via Crucis al Colosseo. Quest’anno i testi della Via Crucis sono stati preparati dai coniugi Zanzucchi, del Movimento dei Focolari e iniziatori del Movimento “Famiglie Nuove”.
La Croce viene portata, oltre che dal cardinal Vallini, da due frati francescani della Custodia di Terra Santa e da alcune famiglie provenienti dall’Italia, dall’America Latina, dall’Africa, dall’Irlanda.
Il Santo Padre presiederà il pio esercizio della Via Crucis, al termine del quale rivolgerà la sua parola ai fedeli e impartirà la Benedizione Apostolica.
Il 7 e l’8 aprile si celebra quindi la Pasqua nella Risurrezione del Signore. Alle 21 di sabato, nella Basilica Vaticana, si terrà la “notte delle notti”: la Veglia Pasquale, la celebrazione più antica, più importante e ricca di contenuto.
L’Eucaristia della Veglia è il culmine del Triduo, anzi dell’intero anno liturgico, sorgente della gioia pasquale, perché in essa si esprime il nostro passaggio dalla morte e dal peccato alla vita nuova in Cristo. La Messa della domenica detta di Risurrezione, infatti, non è che il prolungamento della Celebrazione Eucaristica della notte.
Al centro dei riti iniziali si trova il cero, simbolo di Cristo risorto; alla sua luce si ascolta il solenne annunzio della Pasqua (il canto dell’Exultet) e la parola di Dio in cui è rievocata la storia della salvezza, dalla creazione alla risurrezione di Cristo.
La celebrazione si apre, dunque, nell’atrio antistante la basilica, con la benedizione del fuoco e la preparazione del cero pasquale, donato come di consueto dalla Comunità Neocatecumenale di Roma.
Segue la prima partecipazione alla Pasqua mediante il Battesimo e la rinnovazione delle promesse battesimali, con la professione di fede e la preghiera universale o dei fedeli. Si celebra infine l’Eucaristia, in cui l’agnello pasquale, risorto da morte, si fa cibo per noi perchè viviamo di Lui e per Lui.
Quest’anno Benedetto XVI amministra il Battesimo, la Cresima e la Prima Comunione – sotto le due specie del pane e del vino – a 8 neofiti, provenienti da: Italia, Albania, Slovacchia, Camerun, Germania, Turkmenistan, Stati Uniti.
Domenica 8 aprile, sul Sagrato della Basilica Vaticana, alle 10.15, Benedetto XVI presiederà la Santa Messa della Pasqua di Risurrezione.
Essa si apre con il rito del Resurrexit, che preve
de l’antico rito dell’apertura dell’immagine del Risorto, un’icona del Salvatore, seduto in trono, con due sportelli laterali, realizzata secondo il prototipo medioevale.
Il Santo Padre compie poi il rito dell’aspersione con l’acqua benedetta a ricordo del Battesimo. Non terrà l’omelia, in quanto alla Messa seguirà la benedizione Urbi et Orbi dalla loggia centrale della Basilica, con l’augurio pasquale.
La proclamazione del Vangelo avverrà in latino e in greco per sottolineare la universalità della celebrazione.
Fanno assistenza al Papa i Cardinali diaconi Jean-Louis Tauran, cardinale protodiacono, e Raymond Leo Burke mentre gli studenti del Seminario Teologico dell’Opera Don Guanella svolgeranno il servizio liturgico.