La speranza medica dalle acque della Rift Valley

Medici e missionari italiani si stanno impegnando per un ospedale galleggiante sul Lago Vittoria

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di P. Alfonso M. A. Bruno, FI

ROMA, martedì, 27 novembre 2012 (ZENIT.org) – Presso l’auditorium del CASC della Banca d’Italia a Roma, c’è stata ieri la presentazione del progetto di una nave ospedale per il lago Vittoria. L’idea nasce dallo zelo missionario e professionale del dott. Luigi Gentilini, Presidente della Onlus Med & Med.

Uomo di fede in Dio e fiducia nell’uomo, dopo un soggiorno ventennale in Africa, nel quale ha valutato le sfide e le opportunità nel campo della medicina preventiva e curativa, sta perseguendo da anni il sogno di poter raggiungere dalle acque del grande lago della Rift Valley, popolazioni tagliate fuori dalle normali rotte della comunicazione e ridotte in stato di miseria ed abbandono.

Prosegue, intanto l’operazione di Fund Raising che coinvolgerà fondazioni, onlus, privati e istituzioni affinché il battello possa prendere il largo.

Attraverso  quello che è stato definito un Floating Mobile Hospital (FMH) l’ardito progetto tutto italiano prevede di allestire a bordo sale operatorie e sale parto, pronto soccorso, sale di diagnostica e utilizzo della telemedicina.

Realizzata sulla configurazione di catamarano, per sfruttare spazio e assicurare forme e stabilità consone al tipo di impiego, l’imbarcazione disporrà al livello superiore anche di una grande sala per formare i medici locali attraverso teleconferenze qualificate.

Il battello galleggiante, con scadenze precise sosterà nei differenti porti del grande lago da dove verranno presi a carico i pazienti che diversamente avrebbero dovuto percorre dai 30 ai 100 Km in condizioni disagiate di strade, prima di raggiungere gli ospedali più vicini. Molti medici italiani sono disposti ad effettuare una rotazione per assicurare continuità operativa al battello ospedale, ma l’obiettivo finale è il perfezionamento e l’autonomia di medici dell’Africa Orientale.

Il FMH  sarà anche un laboratorio tecnologico poiché, oltre ai collegamenti satellitari,  dovrebbe utilizzare interamente energia rinnovabile attraverso il massiccio uso dei pannelli fotovoltaici che ricoprirebbero tutta la sua parte superiore insieme all’assemblaggio di due pale che sfrutterebbero l’energia eolica.

L’ambasciatore dell’Uganda, presente all’incontro, ha manifestato il suo vivo interesse e apprezzamento per un progetto il cui Governo ne riconosce l’utilità e l’urgenza. Si è detto disposto a coinvolgere, oltre al suo Paese, anche i Governi di Kenya e Tanzania che sono gli altri due paesi bagnati dal Lago Vittoria.  

Nel frattempo il catamarano ospedale denominato tecnicamente FMH ha già trovato prima del varo un nome di “battesimo” e una madrina spirituale: Levinia. E’ il tributo a una religiosa della Tanzania, suor Levinia Gellase  di Bukoba,  scomparsa prematuramente da pochi anni dopo una vita eroica spesa per alleviare le sofferenze umane e che è stata di grande esempio e sostegno proprio al dottor. Luigi Gentilini.  

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ZENIT Staff

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