di Luca Marcolivio
SANTIAGO DE CUBA, martedì, 27 marzo 2012 (ZENIT.org) – Nel giorno della solennità mariana dell’Annunciazione (celebrata ieri, 26 marzo, essendo il 25 una domenica), papa Benedetto XVI ha commemorato il quarto centenario del ritrovamento della statuetta della Virgen de la Caridad del Cobre, patrona di Cuba.
Nella Plaza Antonio Maceo, a Santiago de Cuba, il Pontefice ha presieduto la Santa Messa, nel corso della quale ha offerto una Rosa d’Oro alla Virgen de la Caridad.
La celebrazione eucaristica è stata introdotta dall’indirizzo di saluto del vescovo di Santiago, monsignor Dionisio Guillermo García Ibáñez, che ha auspicato per tutto il popolo cubano “un vero sviluppo materiale e spirituale”, per conseguire il quale è necessario che i cubani sappiano “superare le barriere che li dividono al loro interno”.
La Virgen Mambisa, a questo proposito, ha sottolineato il presule, è un simbolo di unità popolare e nazionale, come testimoniano anche i versi dell’inno del giubileo mariano cubano: “Tutti i tuoi figli ti invocano, Virgen Mambisa, per essere fratelli”.
“Santità – ha proseguito il vescovo di Santiago rivolto a Benedetto XVI – preparare la sua visita alla nostra città ha comportato un grande sforzo. Abbiamo voluto riceverla, mostrandole, nonostante la nostra povertà, una città più bella ed accogliente”.
Durante l’omelia, parlando del giubileo della Madonna del Cobre, Benedetto XVI ha ricordato il lungo pellegrinaggio che, negli ultimi mesi, ha portato l’immagine sacra in ogni angolo dell’isola caraibica. “Non ignoro il sacrificio e la dedizione con cui è stato preparato questo giubileo, specialmente nell’aspetto spirituale”, ha commentato a tal proposito.
Con riferimento alla solennità liturgica, il Papa ha descritto l’Annunciazione del Signore alla Vergine Maria come “il Mistero centrale della fede cristiana”, in cui “Maria occupa un posto di prim’ordine”.
Facendosi il Verbo carne e venendo ad “abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14), si compie “l’intima aspirazione dell’essere umano che il mondo sia realmente una casa per l’uomo”, ha osservato il Papa.
Se, al contrario, Dio viene estromesso “il mondo si trasforma in un luogo inospitale per l’uomo, frustrando, nello stesso tempo, la vera vocazione della creazione di essere lo spazio per l’alleanza, per il «sì» dell’amore tra Dio e l’umanità che gli risponde”. Maria, invece, esprime il suo «sì» al Signore, “senza riserve”.
Dio sceglie di entrare nel mondo facendo “affidamento sul consenso libero di una sua creatura” ed è “commovente vedere come Dio non solo rispetta la libertà umana, ma sembra averne bisogno”.
Il «sì» di Maria al Signore, cui segue il «sì» di Cristo, apre le porte del mondo “alla verità, alla salvezza”. Vivere secondo la volontà di Dio “è il cammino per trovare la nostra autentica identità”, mentre allontanarsi da Lui, “ci allontana da noi stessi e ci precipita nel vuoto”.
La Vergine Maria, quindi, “rappresenta l’immagine e il modello della Chiesa”. Parimenti la Chiesa deve sempre più riflettere “il suo vero volto come luogo nel quale Dio si avvicina e incontra gli uomini”.
Nell’approssimarsi della Pasqua, i cristiani devono decidersi “senza timori né complessi a seguire Gesù nel suo cammino verso la croce”, accettando “con pazienza e fede qualsiasi contrarietà o afflizione”, confidando nella Sua Resurrezione e nella sconfitta del male.
L’Incarnazione, inoltre, ci mostra “la dignità incomparabile di ogni vita umana”. Per questo motivo, ha proseguito il Papa, “fin dalla creazione, Dio ha affidato alla famiglia fondata sul matrimonio l’altissima missione di essere cellula fondamentale della società e vera Chiesa domestica”.
Il Santo Padre si è rivolto quindi agli sposi presenti, raccomandando loro di essere “in modo speciale per i vostri figli, segno reale e visibile dell’amore di Cristo per la Chiesa. Cuba – ha aggiunto – necessita della testimonianza della vostra fedeltà, della vostra unità, della vostra capacità di accogliere la vita umana, specialmente la più indifesa e bisognosa”.
Rivolgendo lo sguardo alla Vergine della Carità del Cobre, Benedetto XVI ha infine lanciato un appello ai cubani perché diano “nuovo vigore” alla loro fede, vivendo “di Cristo e per Cristo” ed impegnandosi “con le armi della pace” a costruire “una società aperta e rinnovata, una società migliore, più degna dell’uomo, che rifletta maggiormente la bontà di Dio”.
Conclusa la Santa Messa il Papa ha raggiunto il Seminario San Basilio Magno, adiacente il Santuario Nazionale della Madonna della Carità del Cobre.