di Pietro Barbini
VENEZIA, venerdì, 23 marzo 2012 (ZENIT.org) - Grande fermento in tutta la diocesi veneziana per l’imminente arrivo del nuovo Patriarca S.E. mons. Francesco Moraglia, nominato il 1 febbraio da papa Benedetto XVI.
Entusiasmo, allegria e molta curiosità si respira tra i fedeli, ma anche tra i religiosi, pronti ad accogliere l’ingresso del nuovo Patriarca tra domani, sabato 24 marzo, e domenica 25.
La prima tappa è prevista sabato mattina presso la parrocchia di San Nicolò a Mira Taglio, comune di Mira, che avrà l’onore di ospitare il primo intervento pubblico del Patriarca; il cammino proseguirà, poi, per Marghera e Oriago, dove mons. Moraglia avrà modo di incontrare e salutare le diverse realtà diocesane, e sempre in mattinata incontrerà i rappresentanti del mondo del lavoro locale (industriale, artigianale e imprenditoriale).
Nel tardo pomeriggio tardo, invece, il Patriarca incontrerà i giovani della diocesi nella Chiesa del Sacro Cuore a Mestre, con i quali rifletterà sul tema dell’Eucarestia, Carità di Cristo e Chiesa; proseguirà poi visitando la mensa dei poveri di Cà Letizia, il Centro pastorale Papa Luciani, incontrando i giovani, i seminaristi e i volontari della San Vincenzo e la sede dei media diocesani, concludendo la giornata al Centro pastorale card. Urbani di Zelarino, dove sarà accolto dalle comunità parrocchiali del vicariato della Castellana.
Domenica 25, dopo l’incontro con gli anziani preti al Centro Nazareth di Zelarino e la visita di alcune parrocchie mestrine, mons. Moraglia, dopo pranzo, si dirigerà alla stazione di Santa Lucia, a Venezia, per il tradizionale momento dell’infiorata, al quale sono invitati, in particolar modo, le famiglie e i bambini della diocesi, ai quali il Patriarca impartirà loro una benedizione speciale.
Seguirà, alle ore 14.15 circa, il Corteo acqueo in gondola lungo tutto il Canal Grande per arrivare, dopo una breve sosta alla Chiesa della Salute, dove mons. Moraglia si raccoglierà per qualche minuto in preghiera, al molo di piazza San Marco, presso il quale ad accoglierlo, oltre alle autorità civili, ci saranno numerosi fedeli in attesa di ascoltare il suo primo intervento ufficiale all’interno della Basilica, a cui farà seguito, alle ore 16.15, la solenne celebrazione eucaristica di insediamento, con la quale Mons. Moraglia darà inizio al suo ministero episcopale.
La nomina papale è stata accolta fin da subito con entusiasmo da tutti, sia dal clero veneziano che dai fedeli, nonostante l’ex Vescovo di La Spezia per molti sia ancora uno sconosciuto. Il Card. Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, ha espresso gratitudine al Santo Padre per la scelta del suo successore, “un Pastore di solida dottrina, di considerevole formazione teologica e culturale, e di squisito senso del popolo santo di Dio”.
Parimenti il Patriarca emerito, il cardinale Marco Cè, ha invitato mons. Moraglia ad aprire il cuore ai veneziani con serenità e di “lasciarsi accogliere con fiducia”.
A Febbraio, dopo la nomina papale, il nuovo Patriarca concesse, in esclusiva, un’intervista al noto settimanale diocesano locale Gente Veneta rivolgendosi ai veneziani nel seguente modo: “non conto su particolari doti e doni personali, non vengo a voi con ricchezza di scienza e intelligenza ma col desiderio e il fermo proposito d’essere il primo servitore della nostra Chiesa che è in Venezia. Chiedo d’essere accolto come un fratello che, per un disegno della Provvidenza, è mandato a voi come padre”.
Si dice che S.E. mons. Moraglia sia un “pastore” molto attivo nel sociale, con un’attenzione particolare ai temi del lavoro (è noto, infatti, l’immenso lavoro svolto a favore degli operai della San Giorgio a La Spezia), ma che sia anche molto vicino ai giovani, ai quali preannuncia “non voglio illudervi con vuote parole e slogan oppure proponendo sollecitazioni emotive, soltanto perché facili”, invitandoli a “ritrovare la forte idealità del Vangelo” che coincide con “la persona di Gesù Cristo”.
Invita altresì tutti a rivalutare il ruolo dei “laici” e della loro missione, proponendo la lettura e la meditazione dei testi del Concilio Ecumenico Vaticano II, che considera provvidenziale, con particolare riferimento a Lumen gentium e Apostolicam actuositatem quali “punti di non ritorno”, rinnovando a tutti, fedeli e non, lo stesso invito che Gesù fece ai suoi discepoli “Venite e vedrete”.
Conclude sottolineando l’importanza, per la comunità cristiana, del suo rinnovarsi, del rigenerarsi nella conversione degli stessi membri “per diventare pura trasparenza di Dio”. Parole illuminanti e allo stesso tempo chiare, semplici e dirette, in linea con la dottrina del Papa e della Chiesa, che rivelano e tratteggiano la forte personalità e il carisma di mons. Moraglia; parole che non lasciano dubbi sull’unicità e lo spessore dottrinale del nuovo Patriarca e che, in un certo qual modo, fanno intendere quello che sarà il suo ministero episcopale.